Babbo Natale è il direttore della Scuola d'Arte di Cabiate

Cabiate si aggiudica il titolo di Comune dove ha sede la casa di Babbo Natale, gareggiando con Rovaniemi. 

Babbo Natale è il direttore della Scuola d'Arte di Cabiate
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Babbo Natale è il direttore della Scuola d'Arte di Cabiate. La domanda che tutti si fanno in questo periodo natalizio sembra aver trovato finalmente una risposta. Svelata l'identità di chi la notte tra il 24 e il 25 dicembre consegna i regali nelle nostre case. Lo ha fatto Meier una rivista tedesca che ha messo in copertina la faccia di Filippo Borella.

Babbo Natale è il direttore della Scuola d'Arte di Cabiate

E' lo stesso Borella a confidarci che il mensile lo ha scelto come testimonial ponendo ai suoi lettori una semplice domanda. "Preferite un Babbo natale giovane o la solita immagine di un Babbo Natale anziano con la barba bianca...?". L'artista cabiatese non è nuovo a questo tipo di progetti. Il suo volto, considerato particolare e intrigante, ha fatto il giro di mezzo mondo tra campagne pubblicitarie e lanci di iniziative. Questa volta Cabiate, grazie a lui, si aggiudica il titolo di Comune dove ha sede la casa di Babbo Natale, gareggiando con la lontana e polare e tradizionale Rovaniemi.

Chi è l'artista cabiatese

Scrive di Borella Luciano Caramel, professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea e Presidente del DAMS, corso di laurea delle Discipline Artistiche, Musicali e dello Spettacolo dell’Università Cattolica di Milano e Brescia.

"Filippo Borella, partecipante alla VI edizione del “Premio New York” bandito da codesto Ministero, è un artista di grande interesse nell’attualità della ricerca e della produzione nell’ambito dell’arte contemporanea. Caratterizza innanzi tutto il suo lavoro, che già ha avuto importanti riconoscimenti, espositivi e di critica, la bipolarità tra progettazione e invenzione: la prima derivante anche dagli studi di architettura, disciplina nella quale ha conseguito la laurea; la seconda dalla sua intelligente capacità di affrontare ed elaborare le sue opere non solo con approfondita conoscenza dell’arte d’oggi e dei suoi precedenti novecenteschi, dalle avanguardie storiche, nelle sue stesse componenti teoriche, ma con lucida fantasia, non priva di ironia, svolta su di un registro di una “leggerezza” che è risultato della sintesi e della decantazione dei presupposti e degli svolgimenti operativi".

 

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