Doppio caso di bullismo alla Ripamonti parla la preside

Doppio caso di bullismo alla Ripamonti parla la preside
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Negli ultimi giorni sono venuti alla luce alcuni casi di bullismo che nei mesi scorsi si sono verificati all'istituto superiore Da Vinci Ripamonti di via Belvedere a Como. Casi che hanno portato alla sospensione fino alla fine dell'anno scolastico di due 17enni.

Bullismo alla Ripamonti: due sospensioni fino a fine anno

Due vicende separate, due bulli, che però allo stesso modo nei mesi scorsi avevano reso impossibile per alcuni studenti e professori vivere serenamente la scuola. In primo luogo il caso in un giovane studente vessato continuamente da un compagno, perfino con minacce gravi con l'unico scopo di farsi dare del denaro. Una situazione tanto grave da spingere la vittima a non voler più andare a scuola per paura di incontrare l'aguzzino. La vicenda è quindi venuta a galla perché i genitori della vittima hanno portato al cospetto della dirigente scolastica e del Consiglio d'Istituto le gravissime parole rivolte al proprio figlio in alcune conversazioni di gruppi Whatsapp.

Una verità che ha messo l'istituto di fronte a una scelta: continuare a cercare di mediare, come già facevano da diversi mesi, oppure dare un taglio netto a questa situazione. Quindi la sospensione per il 17enne che tormentava il compagno di classe che finalmente ha trovato il coraggio di tornare a scuola. E in questo è stato aiutato anche dai compagni più grandi. Resa nota la situazione infatti alcuni studenti delle ultime classi stanno facendo rete attorno al ragazzo, tenendolo d'occhio e aiutando, con lo scopo che si senta più sicuro e circondato da amici.

"Il nostro obiettivo di insegnanti è anche quello di recuperare il 'bullo' - ci ha spiegato la dirigente scolastica Gaetana Filosa - Il problema è che in questo caso non riuscivamo e uno studente non veniva più a scuola. E noi dovevamo tutelarlo e tutelare il suo diritto allo studio. Per questo, con il supporto di tutti i docenti, abbiamo deciso di sospendere il bullo fino a fine anno".

"Il bullo vittima del proprio senso di inadeguatezza"

La dirigente scolastica Gaetana Filosa

La dirigente però ha voluto fare con noi una riflessione importante sui casi di bullismo ma soprattutto sui cosiddetti bulli. "Dobbiamo essere sempre cauti perché dietro alla parola vittima e dietro alla parola bullo ci sono due ragazzini che si stanno formando - ha sottolineato la Filosa - Anche il bullo è una vittima, una vittima delle sue debolezze, che spesso per diversi motivi non riesce ad avere successo nella scuola o in altri ambiti. Per noi è fondamentale ricondurli ad atteggiamenti positivi e indirizzarli verso il proprio talento. Spesso sono ragazzi che faticano a scuola e che vanno incoraggiati negli ambiti in cui sono portati per risolvere il loro senso di inadeguatezza. Tutto ciò non è una giustificazione e di fronte a situazioni di questo genere il mondo degli adulti deve dire 'no'".

Il secondo caso: minacce al professore

Non l'unica sospensione quella di cui abbiamo trattato sopra. Un altro 17enne è stato sospeso fino al termine dell'anno scolastico per aver reso per mesi impossibile fare lezioni per tutta la sua classe. Un ragazzo si direbbe problematico che con eccessiva spavalderia affrontava continuamente i professori, fino a minacce per ottenere del denaro. Anche in questo caso una situazione in cui la scuola ha deciso di dire basta proprio per tutelare gli altri studenti e il loro diritto di studiare.

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