Chirurgia maxillo-facciale pediatrica da 10 anni in servizio

Seicento bambini e ragazzi curati nel reparto.

Chirurgia maxillo-facciale pediatrica da 10 anni in servizio
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Chirurgia maxillo-facciale, il decimo compleanno del reparto.

Chirurgia maxillo-facciale, tutti i numeri

Seicento bambini e ragazzi curati per malformazioni e malattie del viso e della bocca. Oltre 400 interventi e 13.000 prestazioni ambulatoriali. E’ il bilancio dei 10 anni di attività della Chirurgia maxillo-facciale pediatrica dell’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia. Presentato stamattina in occasione della festa organizzata nella Pediatria del presidio. Il responsabile Andrea Di Francesco guida una struttura semplice afferente alla Struttura complessa di Chirurgia maxillo-facciale, diretta da Paolo Ronchi. Di conseguenza, si occupa di piccoli e giovani  pazienti fino ai 18 anni affetti problematiche oro-cranio-facciali o da traumatismi del massiccio facciale trattati in modo completo e interdisciplinare.

Le parole del responsabile

Il responsabile ha espresso gratitudine. “In questi dieci anni è stato pensato e realizzato un percorso di presa in carico, di accompagnamento e di cura di patologie malformative del distretto cranio-facciale di pazienti cronici e fragili. E anche di pazienti affetti da malattie rare coinvolgenti il distretto oro-facciale. Nello specifico, il reparto si occupa della cura delle labiopalatoschisi e di altri rari quadri sindromici. Ad esempio, la Sindrome di Treacher-Collins, di Goldenhar, di Beckwith-Wiedemann e la sequenza di Pierre-Robin. Si tratta di un’attività complessa che sin dall’inizio è stata avviata con un approccio multidisciplinare. E con la collaborazione di altre unità operative dell’ospedale Sant’Anna. Il contributo e la sinergia con la Neonatologia-Terapia Intensiva Neonatale, la Pediatria, l’Anestesia e Rianimazione, l’Otorinolaringoiatria e la Radiologia sono state essenziali per costruire una risposta per i bambini e ragazzi che abbiamo in cura. Un ringraziamento speciale va anche al personale infermieristico”.

La festa in ospedale

Tante persone oggi alla festa in Pediatria. Il direttore amministrativo Salvatore Gioia, che ha sottolineato l’importanza di un’eccellenza che cura bambini anche oltre i confini di Como e della Lombardia. E che ha visto nascere quando è arrivato a lavorare nell’allora Azienda Sant’Anna. Angelo Selicorni, primario della Pediatria del Sant’Anna, ha posto l’accento sulla costante collaborazione e sull’approccio umano e di attenzione ai piccoli e alle famiglie che li accomuna. Mario Barbarini, primario della Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, ha ricordato un caso speciale. Un intervento per la riduzione di una frattura di mandibola in una bimba di appena 24 settimane, uno dei pochi casi al mondo. Inoltre, Paolo Barone, neoprimario dell’Anestesia e Rianimazione I, ha sottolineato l’importanza di lavorare in squadra. Ognuno con le sue competenze, per poter affrontare anche le situazioni più difficiliAlfredo Caminiti, primario della Pediatria di Cantù, ha ribadito quanto la struttura del Sant’Anna sia un punto di riferimento per il territorio.  La presa in carico dei bambini avviene anche nei casi di altri difetti del viso e del cavo orale. Il team comasco, in collaborazione con altre U.o. di Patologia Neonatale italiane, prende in carico i bambini affetti dalla Sindrome di Ondine e dalla Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno. E si occupa della fase diagnostica e terapeutica dalla nascita in poi.

 

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