Allarme cimice asiatica: il Lario preso d’assedio

La Coldiretti avverte l'arrivo della cimice asiatica sul Lario.

Allarme cimice asiatica: il Lario preso d’assedio
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La cimice asiatica, nome scientifico Halyomorpha halys, è un insetto originario di Cina, Giappone e Taiwan. È stato accidentalmente introdotto negli Stati Uniti nel 1998 e dal 2010 è una presenza stabile dei frutteti americani. In Italia il primo esemplare è stato rinvenuto in provincia di Modena nel settembre 2012 e da allora si è rapidamente diffuso nelle altre regioni del Nord Italia.

Cimice asiatica, il Lario preso d’assedio

"L’insaziabile voracità nonché l’elevata riproduttività, fanno della cimice asiatica una piaga paragonabile alle cavallette dei racconti biblici". Racconta Fortunato Trezzi, presidente della Coldiretti Como Lecco, in occasione del monitoraggio regionale sui danni causati ai raccolti dalla cimice asiatica. Inoltre, in Lombardia, si calcolano infatti che i danni medi abbiano raggiunto la quota del 40% dei raccolti su soia e frutteti. "La diffusione di questo insetto è favorita dai cambiamenti climatici che portano a un generale innalzamento delle temperature medie, e dalla mancanza in Italia di antagonisti naturali. Cosa che ha permesso alla cimice asiatica di prendere d’assedio non solo i campi dei nostri agricoltori ma anche le case dei cittadini. Per questo, urge incentivare gli organi di ricerca per trovare un antagonista a questo insetto".

Le parole della Coldiretti interprovinciale

"Questi parassiti sono infestanti e altamente polifagi. Capaci di causare in poco tempo danni ingenti alle colture. Si nutrono principalmente di frutti e ortaggi, tra cui pesche, mele, soia, ciliegie, lamponi, pere e fagiolini. Per alimentarsi, la cimice perfora con l’apparato boccale il frutto per succhiarne fuori i nettari, causandone la formazione di aree necrotiche nella polpa. Il danno al mio meleto, causato quest'anno dalla cimice asiatica, è impressionante: ho dovuto buttare via circa il 90% dei frutti, perché deformati o necrotizzati dalle punture di quest’insetto. Ogni cimice, tra l'altro, riesce a pungere il frutto circa una ventina di volte, rendendolo immangiabile. Così, tutte le mele danneggiate le ho potute usare solo come concime".

 

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