Legge sul defibrillatore da cambiare l’appello parte dalla Lombardia

Ogni minuto che passa si perde il 10% di possibilità di salvare una persona con un arresto cardiaco in corso.

Legge sul defibrillatore da cambiare l’appello parte dalla Lombardia
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Legge sul defibrillatore da cambiare: dev’essere alla portata di tutti secondo i cardiologi italiani a convegno nei giorni scorsi a Milano.

Leggi anche l’intervista al cardiologo del san Matteo Enrico Baldi:

Legge sul defibrillatore, lo studio rivela

Uno studio del Policlinico San Matteo di Pavia, presentato durante il congresso Acute Cardiovascular Care 2018 tenutosi a Milano dal 3 al 5 marzo e a cura dell’European Society of Cardiology, il Dae (defibrillatore semiautomatico esterno) è ancora troppo poco utilizzato. In molti luoghi pubblici queste macchine capaci di far ripartire un cuore in arresto, mediante scossa elettrica, sono presenti. Il problema principale è che non è possibile per i normali cittadini utilizzarli, può farlo solamente chi è in possesso di uno specifico certificato che attesti l’abilitazione all’uso.

Cambiare la legge

Sono molti gli esperti che ritengono che questa legge andrebbe rivista al più presto, per dare la possibilità a tutti i cittadini di usare il Dae. Dovrebbe essere rivista al più presto per estendere la possibilità di utilizzare i Dae a tutti i cittadini. Dallo studio del San Matteo è emerso che anche in mancanza di un training specifico, l’apertura dell’uso del macchinario, aumenterebbe esponenzialmente il numero di pazienti che si potrebbero salvare.

Facilità di utilizzo

I Dae sono strumenti facili da utilizzare: hanno solo due tasti, uno per accender il dispositivo e uno per erogare la scarica elettrica che deve far ripartire il cuore. Vi sono inoltre chiare e semplici istruzioni vocali che guidano l’operatore e valutano in autonomia se l’erogazione della scarica è necessaria o meno. A spiegare la facilità di funzionamento è l’autore dello studio Enrico Baldi, medico specializzando in Cardiologia presso l’Università di Pavia e il Policlinico San Matteo di Pavia, che sottolinea quanto sia impossibile forzare l’apparecchio e sbagliare la manovra, chi li usa, infatti, è esonerato da qualsiasi possibile responsabilità medica.

LEGGI ALTRI DETTAGLI SULLO STUDIO SU GIORNALEDIPAVIA.IT

Tante le associazioni sensibili al tema nel Comasco

In tutta la Lombardia sono molte le associazioni attive sul tema. nella nostra provincia, ormai da anni, in prima linea c’è “Como Cuore", che della diffusione dei defibrillatori in tutti i possibili luoghi pubblici ha fatto una vera e propria battaglia. E ancora, "Mariano ci sta a cuore" mette al centro la cultura del dono e la sensibilizzazione riguardo al tema della morte cardiaca improvvisa. Si tratta di una campagna permanente.  Intanto a Grandate è stata bocciata la proposta di acquistare nuovi defibrillatori da parte del consigliere Dario Lucca.

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