Vietato accattonaggio molesto Confesercenti Como: "Bene la scelta del Comune"

"La bozza del nuovo regolamento di Polizia locale di Como, con l'inserimento del divieto di accattonaggio molesto nelle zone del mercato coperto e di quello sotto le mura e l'allontanamento dei trasgressori, va sicuramente nella direzione giusta".

Vietato accattonaggio molesto Confesercenti Como: "Bene la scelta del Comune"
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Il presidente di Confesercenti Claudio Casartelli plaude alla scelta del Comune di Como di vietare in via definitiva e permanente l'accattonaggio molesto nei due principali mercati cittadini di Como. Saranno previste sanzioni pecuniarie e l'allontanamento dalla città per i trasgressori. A settembre Confesercenti aveva chiesto aiuto anche al Questore, in seguito, a dicembre il sindaco Mario Landriscina aveva firmato un'ordinanza che aveva scatenato non poche polemiche in tutta Italia.

Confesercenti Como sta col Comune

"Benissimo. La bozza del nuovo regolamento di Polizia locale di Como, con l'inserimento del divieto di accattonaggio molesto nelle zone del mercato coperto e di quello sotto le mura e l'allontanamento dei trasgressori, va sicuramente nella direzione giusta: finalmente, forse, riusciremo a restituire i mercati ai cittadini, facendone luoghi decorosi e sicuri, dove i clienti, specialmente le donne sole e gli anziani più deboli, non vengano importunati e infastiditi. Attendiamo di essere convocati dal sindaco Mario Landriscina per poter fornire il nostro ulteriore contributo di idee e di proposte sul regolamento".

"Accattonaggio controllato dal racket"

A gennaio Confesercenti aveva scritto al sindaco Landriscina proprio per richiedere il Daspo urbano e il carattere permanente delle norme contro l'accattonaggio molesto. "Alcune inchieste giornalistiche hanno messo in evidenza come il fenomeno dell'accattonaggio in moltissimi casi si sia trasformato in un racket controllato da altre organizzazioni criminali: chiediamo - aveva aggiunto Confesercenti - alla magistratura e alle forze dell'ordine di condurre le opportune indagini per stroncare ogni forma criminale di un fenomeno che si è appropriato di molte città italiane, invitando i servizi sociali a farsi carico delle persone in effettivo stato di bisogno e non certo di coloro che, pur di sana e robusta costituzione, hanno fatto dell'accattonaggio una professione alternativa al lavoro ed attendono che gli altri cittadini lavorino per riempire il loro cappello".

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