Morti in corsia a Saronno, le segnalazioni degli infermieri cadute nel vuoto

Continuano le testimonianze per il processo al medico del Ponto Soccorso Leonardo Cazzaniga, accusato delle morti in corsia all'ospedale di Saronno.

Morti in corsia a Saronno, le segnalazioni degli infermieri cadute nel vuoto
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Continuano le testimonianze degli infermieri nell’aula del Tribunale di Busto per il processo a Leonardo Cazzaniga per le morti in corsia a Saronno.

Morti in corsia, si potevano evitare

Raccolte firme, lettere, segnalazioni. Tutte fatte in maniera formale e informale e tutte, apparentemente, cadute nel vuoto. Ad ogni infermiera ascoltata sinora come testimone, la domanda si è ripetuta: “Ha mai segnalato queste cose?”. “Cose” che sono le voci (spesso dirette) sul Protocollo Cazzaniga, sull’abitudine del medico di prelevare e assumere ansiolitici dall’armadietto del Pronto Soccorso, sui suoi atteggiamenti “pericolosi”. “Sì, l’ho segnalato alla nostra coordinatrice Raffaela Banfi”, hanno risposto, da Clelia Leto a Tiziana Balzarotti, sentita venerdì. E lei, la coordinatrice che lega gli infermieri alla dirigenza? “Ho riportato le segnalazioni, le lettere, le voci al primario del Ps Nicola Scoppetta al responsabile del Sitra Anzini e alla direzione, al dottor Valentini”, ha risposto. D’obbligo la domanda: “Sono seguiti provvedimenti che lei sappia?”. Pesante la risposta: “No”.

Il servizio completo e l’approfondimento sul numero de La Settimana di Saronno di venerdì 29 giugno.

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