Lo scontro

Politica Cantù le opposizioni spiegano le ragioni dell'assenza dal Consiglio comunale

Protocollata una lettera nella quale le minoranze hanno chiarito la loro posizione.

Politica Cantù le opposizioni spiegano le ragioni dell'assenza dal Consiglio comunale
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Politica Cantù le opposizioni chiariscono perché abbiano disertato il Consiglio comunale.

Politica Cantù: "Inaccettabile la posizione della maggioranza"

I consiglieri dell'opposizione hanno convocato una conferenza stampa in videochiamata, per fare chiarezza circa la posizione assunta dopo il parere espresso dal segretario comunale che di fatto ha reso inammissibile la mozione delle minoranze. Con quest'ultima è stata chiesta la convocazione di un Consiglio comunale nel quale il sindaco avrebbe dovuto fare chiarezza sulla questione legata all'assessore Antonio Metrangolo e si trattasse nel contempo delle misure straordinarie adottate a causa dell'emergenza coronavirus.

"Il sindaco ha perso un'occasione per dialogare con le opposizioni"

A introdurre il tema è stato il capogruppo del centrosinistra Vincenzo Latorraca. "Nel formulare la nostra richiesta abbiamo utilizzati i canali formali previsti dal nostro statuto e che sono da tempo in vigore - ha puntualizzato Latorraca - Invece il segretario ha ritenuto inammissibile la nostra richiesta sia dal punto di vista formale sia da quello della legittimità del contenuto. In questo modo vengono lese le prerogative del Consiglio comunale, limitandone l’autonomia di decidere sul merito di questioni connesse alla rilevante funzione di controllo di cui è investito". Ha quindi aggiunto Paolo Di Febo (Lavori in Corso): "Il sindaco ha sempre sostenuto l'opportunità di un dialogo costruttivo tra maggioranza e opposizione. Questa era l'occasione per dimostrarlo. Invece sino ad ora c'è stato solo un silenzio assordante. Probabilmente il primo cittadino deve attendere che qualcuno le suggerisca cosa fare".

Opposizione alla capigruppo

Nel frattempo i gruppi di minoranza hanno concordato la loro partecipazione alla riunione dei capigruppo, prevista nei prossimi giorni, nella quale il presidente del Consiglio comunale Mirko Gaudiello ha specificato che si tornerà a trattare il tema legato all'autosospensione dell'assessore all'Ambiente Antonio Metrangolo.

La lettera al presidente del Consiglio comunale

Le opposizioni hanno infine comunicato di aver raccolto tutte le loro osservazione, in una lettera destinata al presidente del Consiglio comunale Mirko Gaudiello. Qui di seguito il testo della lettera

Egregio signor Presidente,
riteniamo opportuno, in relazione alla vicenda che ci ha indotti ad una ferma reazione in difesa delle nostre prerogative di Consiglieri comunali, osservare quanto segue. Il parere del Segretario Generale mina, in radice, le previsioni del regolamento ed una prassi amministrativa invalsa, applicata da anni senza alcuna problematica di comunicazione tra l’Ente ed i componenti dell’Organo fondamentale dell’Ente, rappresentato dal Consiglio comunale. Ci consenta una breve premessa. Il Comune di Cantù ha approvato le versioni vigenti dello Statuto e del Regolamento del Consiglio comunale con delibere rispettivamente del 7 febbraio 2013 e del 25 giugno 2015; in entrambi i casi le deliberazioni venivano approvate all’unanimità del Consiglio. Da allora tutta l’attività di comunicazione/trasmissione di atti tra Comune e Consiglieri (e viceversa) è avvenuta rispettando le previsioni contenute nelle due fonti normative citate. A tali norme si sono attenuti i gruppi di minoranza nella presentazione della mozione per sollecitare il Sindaco a decidere in merito alla delega dell’assessore Metrangolo e nella richiesta di convocazione di un Consiglio comunale “aperto” per affrontare e discutere gli interventi necessari per affrontare la “fase 2” e quelle successive. La presentazione di tali richieste è avvenuta tramite la PEC del Consigliere di minoranza, Antonio Pagani, e con la sottoscrizione degli appartenenti ai gruppi di minoranza. Le firme sono state raccolte in PDF in quanto, essendo in periodo di lockdown, non è stato possibile raccoglierle in modalità analogica. Peraltro, le firme dei Consiglieri sono già conosciute, per eventuali necessarie verifiche, dagli uffici comunali (a titolo esemplificativo citiamo il documento di nomina del capogruppo, sottoscritto da tutti i consiglieri). Nella sua relazione il Segretario, di fatto, prescinde dallo Statuto, dal regolamento e dalla prassi impiegata da oltre un lustro per cambiare le regole di riferimento e dichiarare inammissibile la mozione, sia nella forma di presentazione che nel contenuto, mettendo in discussione quanto sino ad oggi avvenuto.

Ove il parere espresso dal Segretario Generale fosse applicato (a nostro avviso in violazione del regolamento sul funzionamento del Consiglio) ci chiediamo:
1) sono da considerare valide le convocazioni delle Commissioni consiliari (Bilancio e Finanze, Polizia Locale e Sicurezza), della Conferenza Capigruppo del 24 maggio u.s. e dello stesso Consiglio comunale del 26 maggio u.s., avvenute tramite e-mail, e riportanti la firma autografa del mittente oppure il solo nominativo seguito dalla dicitura “Firma autografa sostituita a mezzo stampa a’ sensi dell’art. 3 c. 2 del D.lgs. n. 39 del 1993”? Il Segretario Generale nella sua relazione del 20 maggio u.s. testualmente afferma, in relazione all’istanza di convocazione del consiglio comunale formulata dai gruppi consiliari di opposizione (pag. 3): “Qui anche considerando l’istanza proveniente da un soggetto non privato ma Consigliere comunale eletto ed incaricato di un gruppo di
consiglieri delle diverse minoranze risulterebbe evidente sia il pregiudizio verso il finale destinatario (ma anche verso altri) sia un rischio di ascrizione di responsabilità alla PA per effetto della eventuale decisione di inserire la mozione all’ordine del giorno e
discuterla e votarla.”
2) È necessario quindi, per evidenti ragioni logiche di reciprocità per le comunicazioni della Pubblica Amministrazione nei confronti dei propri organi (i consiglieri comunali), che debbano essere ridefiniti modalità e strumenti che le attuali norme vigenti non
prevedono? Noi non lo riteniamo né opportuno, né necessario, né utile ritenendo perfettamente valida ed efficace l’attuale disciplina contenuta nel regolamento. Il Segretario si è espresso anche sull’ammissibilità e rilevanza degli argomenti proposti con la convocazione del Consiglio. Noi non condividiamo, per le argomentate ragioni che esponiamo di seguito, sostenute dalla consolidata giurisprudenza ed affermata dallo stesso Ministero dell’Interno (all. 1-4), le conclusioni a cui è pervenuto, che incidono sulle prerogative del Consiglio limitandone l’autonomia di decidere sul merito di questioni connesse alla rilevante funzione di controllo di cui è investito. È noto, infatti, che le uniche ipotesi per le quali l’Organo che presiede il consiglio comunale può omettere la convocazione dell’assemblea sono la carenza del prescritto numero di consiglieri oppure la verificata illiceità, impossibilità o manifesta estraneità dell’oggetto alle competenze del Consiglio. Ipotesi che non ricorrono nel caso in esame.
La invitiamo, dunque e in conclusione:
• a convocare, nel rispetto del termine previsto dal regolamento (e dunque entro il 4 giugno 2020), il Consiglio Comunale richiesto, in data 15 maggio 2020, dai gruppi consiliari di opposizione per discutere la mozione relativa all’Assessore Antonio Metrangolo, in quanto il Presidente del Consiglio comunale può solo verificare il rispetto del numero di Consiglieri che formulano la richiesta di convocazione, ma gli è precluso ogni sindacato sull’ammissibilità e la rilevanza delle questioni da trattare, strettamente riservato al Consiglio Comunale medesimo (T.A.R. Piemonte, Sez. II, 24 aprile 1996, n. 268; si vedano anche pareri espressi dal Ministero dell’Interno, Dipartimento per gli affari interni e territoriali, in allegato);
• a convocare, nel rispetto del termine previsto dal regolamento (e dunque entro il termine del 4 giugno 2020) il Consiglio Comunale aperto richiesto dai gruppi consigliari di opposizione, avente ad oggetto la discussione del piano della maggioranza per il riavvio dopo la prima fase dell’emergenza pandemica.

Chiediamo, in difetto, che ai sensi dell’art. 39, comma 5, del T.U.E.L. provveda il Prefetto, cui la presente comunicazione è inviata per conoscenza.
In attesa di sue comunicazioni in merito le inviamo i migliori saluti.

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