Elezioni regionali, una possibile corsa a tre?

Stefano Buffagni, consigliere pentastellato uscente, valuta la candidatura

Elezioni regionali, una possibile corsa a tre?
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In Regione Lombardia la  sfida potrebbe essere tra Maroni, Gori e Buffagni.

La sfida potrebbe essere a tre

La sfida in Regione tra Roberto Maroni e Giorgio Gori potrebbe vedere un terzo incomodo di peso. Nella corsa per conquistare la presidenza di Regione Lombardia, infatti, potrebbe scendere in campo Stefano Buffagni, consigliere pentastellato uscente. Il commercialista di Bresso, legato a Luigi Di Maio, alla sua prima legislatura al Pirellone, è l’esponente che ha saputo conquistarsi una visibilità e una credibilità decisamente superiore alle più rosee aspettative, tanto da essere entrato nello stretto giro di Beppe Grillo e di avere anche qualche chances nazionale. Buffagni è indeciso: restare in Lombardia o fare il salto a Roma? Il consigliere del M5S ha pubblicato un post su Facebook per chiedere ai suoi amici se preferirebbero vederlo in Regione o in Parlamento. Ma anche loro si sono “spaccati”. E quindi cosa farà? «Personalmente sono molto combattuto - spiega Buffagni - In questi giorni sto parlando con gli amici del movimento e insieme decideremo dove sarà più utile il mio impegno. Penso di sciogliere le riserve tra martedì e mercoledì».
Tra le fila del Movimento 5 Stelle quasi tutti i consiglieri uscenti dovrebbero essere confermati: Eugenio Casalino, Silvana Carcano, Gianmarco Corbetta (potrebbe però andare a Roma), Andrea Fiasconaro, Giampietro Maccabiani e Dario Violi. Paola Macchi potrebbe candidarsi al Senato mentre Iolanda Nanni potrebbe lasciare per motivi di salute.

Referendum Lombardia, roberto maroni
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Giorgio-Gori
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Buffagni
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Il centrodestra con Maroni

Tra le fila del centrodestra Maroni dovrebbe contare su quasi tutti gli assessori uscenti di Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e forse anche Lombardia Popolare. La pattuglia leghista potrebbe perdere la bergamasca Claudia Maria Terzi di Dalmine, vicina a Matteo Salvini, intenzionata a scendere nella capitale. Confermatissimi Massimo Garavaglia di Marcallo con Casone, Cristina Cappellini di Soncino, Francesca Brianza di Venegono, Gianni Fava di Viadana, Simona Bordonali di Brescia. Tra i consiglieri il capogruppo Massimiliano Romeo di Monza invece potrebbe optare per il Parlamento. In ascesa le quotazioni del consigliere uscente Jari Colla. Tra le new entry figurerà di sicuro Riccardo Pase, segretario della Lega della Martesana. In casa Forza Italia il vice presidente Fabrizio Sala di Misinto, che avrebbe molte chances di spiccare il volo per Roma e ottenere anche un incarico di governo, è decisissimo a restare in Regione. Insieme a lui pure gli assessori Alessandro Sorte di Brignano Gera d’Adda, Giulio Gallera di Milano e il sottosegretario Alessandro Fermi di Albavilla. Indecisi tra le opzioni Milano o Roma la bresciana di FdiViviana Beccalossi e gli assessori di Lombardia Popolare Luca Del Gobbo di Magenta e Mauro Parolini di Desenzano.

Il centrosinistra con Gori

Nel centrosinistra sembra chiusa la telenovela delle primarie: Articolo 1-Mdp non ha una persona in grado di fronteggiare Gori. Candidato troppo forte e unico in grado di riportare il centrosinistra alla guida del Pirellone. Superato questo ostacolo interno il sindaco di Bergamo si concentrerà sulla sfida a Maroni.

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