Al Teatro Sociale sbarca "Piccoli crimini coniugali"

Si tratta di uno dei testi del contemporaneo scrittore e sceneggiatore Éric-Emmanuel Schmitt, tra gli autori teatrali più rappresentati sui palcoscenici d'Europa.

Al Teatro Sociale sbarca "Piccoli crimini coniugali"
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Martedì 26 e mercoledì 27 marzo alle 20.30, la Goldenart Production porta al Teatro Sociale di Como Piccoli crimini coniugali, uno dei testi del contemporaneo scrittore e sceneggiatore Éric-Emmanuel Schmitt, tra gli autori teatrali più rappresentati sui palcoscenici d'Europa.

Al Teatro Sociale di Como Piccoli crimini coniugali di Éric-Emmanuel Schmitt

Sull’altalena del matrimonio fra impercettibili slittamenti del cuore e tradimenti conclamati si consuma la vita dei due protagonisti Gilles e Lisa, interpretati da due tra i più grandi protagonisti del teatro italiano: Michele Placido, che ne cura anche l’adattamento e la regia, e Anna Bonaiuto. Un incidente domestico in cui Gilles perde completamente la memoria, ma non le sue facoltà intellettuali, diventa la causa scatenante di un sottile, brillante e distruttivo gioco al massacro, narrato da uno dei drammaturghi più amati d’oltralpe.

Gilles e Lisa, una coppia come tante. Da ormai quindici anni si trovano a vivere un, apparentemente, tranquillo ménage familiare. Lui, scrittore di gialli, in realtà non è un grande fautore della vita a due, convinto che si tratti di un’associazione a delinquere finalizzata alla distruzione del compagno/a. Lei, moglie fedele, è invece molto innamorata e timorosa di perdere il marito, magari sedotto da una donna più giovane. Poi l’incidente di Gilles. I tentativi di Lisa di aiutare il compagno a riappropriarsi della sua identità e del loro vissuto comune diventano, un percorso bizzarro, divertente e doloroso, che conferma il sospetto di molti che anche la coppia più affiatata non è che una coppia di estranei.

Gilles e Lisa avranno un bel da fare per cancellare l’immagine di sé che ciascuno ha dell’altro, attraverso rivelazioni sorprendenti, scoperte sospettate, ma sempre taciute, rancori, gelosie, fraintendimenti mai chiariti, in una lotta senza esclusioni di colpi, sostenuta, per fortuna loro, da una grande attrazione fisica che li tiene avvinti. Il testo di Schmitt è un veloce e dinamico confronto verbale tra i due protagonisti, un susseguirsi di battute, ora amorevoli ora feroci, ora ironiche ora taglienti, uno scontro che si genera dove una grande passione inespressa cerca un modo per sfogarsi. Il battibecco è necessario, vitale, e colpisce nel profondo sia i protagonisti che gli spettatori, coinvolti in un processo celebrale ai fini di scoprire la verità su cosa sia realmente accaduto. Il confronto incessante, il dire apertamente quello che era percepito da tempo, la consapevolezza chiara ed intelligibile di alcune realtà e verità prima solo intuite sono momenti necessari alla vita di coppia, per permettere a due persone di crescere insieme, di rispettarsi, di convivere. Piccoli crimini coniugali è quel dramma che nessuno vorrebbe mai affrontare, ma che messo in scena sembra voglia proprio raccontare le storie del pubblico che ha di fronte.

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