Bambino diabetico campione di karate STORIE DEL 2017

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2017 sulle pagine del nostro settimanale.

Bambino diabetico campione di karate STORIE DEL 2017
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(Cabiate) Alessandro Zinna ha otto anni, frequenta la 3^ elementare ed un campioncino di karate. Studia e si allena come tutti i suoi coetanei ma, da quando aveva 3 anni convive con quello che i medici chiamano “Mellito di tipo uno”, una forma di diabete cronica autoimmune nella quale il pancreas non è più in grado di produrre insulina.

La scoperta della malattia

"Inizialmente, quando lo abbiamo scoperto, non è stato facile. In quel periodo continuava a bere acqua in maniera anomala. La nonna, che aveva in casa uno strumento per misurare il diabete, ha fatto una prova e lì, dopo vari consulti medici, abbiamo capito cosa stava succedendo", ci racconta la mamma, Pinuccia Annaro.  Alessandro può mangiare tutto, dolci compresi. Nessuna limitazione ma un’attenzione che deve essere super meticolosa.

I suoi due angeli custodi

Dietro la schiena infatti ha collegati due “amici” speciali che comunicano in tempo reale con altri due marchingegni. "Devo sempre tenerli con me e quando uno dei due suona prendo una caramella oppure inizio a correre" ci spiega il giovanissimo cabiatese che, nonostante i suoi 8 anni, dimostra di aver capito per filo e per segno come muoversi. In caso di ipoglicemia si ha un basso livello di zuccheri nel sangue e quindi serve ricalibrare tutto con una caramella. Al contrario con l’iperglicemia gli zuccheri sono troppo alti e bisogna trovare il modo di toglierli dal corpo, facendo un po’ di attività fisica. All’occorrenza ci sono le punture di insulina. "Spesso - ci racconta Pinuccia - è Alessandro stesso, senza nemmeno l’aiuto delle sue macchine, a capire cosa deve fare. Ha imparato velocemente a conoscersi e gestirsi. Per tutta la nostra famiglia è un orgoglio vederlo così responsabile". Con tutto questo hanno dovuto imparare a convivere anche le insegnanti che addirittura, ai tempi dell’asilo, hanno fatto un corso per imparare a capire le esigenze di Alessandro.

Campione sul tatami

L’attenzione è massima, a qualsiasi ora, compresa la notte, ma questo non ha impedito al bambino di alzare diverse coppe con l’"Asdk Mariano Comense". "Ho iniziato a praticare karate 4 anni fa. Mi ha portato il mio papà e poi mi sono appassionato al kumite, il combattimento" ci ha spiegato. Ad inizio novembre è arrivata la gioia della coppa d’argento: "Non è stato semplice vincere, ma sono riuscito. Ora sono cintura verde, ma il mio obiettivo è quello di raggiungere la cintura nera. Il futuro? Magari allenare e diventare professionista in questo sport". Il suo esempio da seguire è il maestro Nadia Ferluga, punto di riferimento per lui, come anche per tanti altri atleti.

Ama anche moto e calcio

Deciso e appassionato anche di calcio e della sua Juventus: "Mi piace giocare ma anche vedere i bianconeri in televisione e fare il tifo da casa. Da qualche tempo però ho iniziato anche ad andare in pista col mio papà a Como. Adoro correre in moto". Per la gioia della mamma, che quando i suoi uomini sono in sella, resta a casa con qualche preoccupazione."L’importante però - specifica - è vederlo felice e sereno". Alessandro fa tutto, frequenta l’oratorio, va al compleanno degli amichetti e non si perde le gite. Al suo fianco o attaccati al telefono, pronti ad intervenire, devono sempre esserci i genitori. Per legge, fino ai 18 anni saranno loro a prendere le decisioni su punture di insulina e altri temi delicati. "Eppure - conclude Pinuccia - sono convinta che con lui ci sia anche un altro angelo custode, mio papà che è morto poco prima che lui nascesse". Perché queste battaglie si combattono e si vincono tutti insieme.

Arianna Sironi

(Giornale di Cantù, 25 novembre 2017)

Commenti
Miri

Ciao sono molta commossa Dell articolo che ho letto... E pensando che anche mio figlio diabetico di mellito 1... Due anni fa vinse il campionato mondiale di Roma di karate.. Ma nessuno ne parlo purtroppo qui al sud c'è ancora una mentalità contorta....

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