Boom di funghi nel Comasco: sarà un'ottima annata per i cercatori

Previsto un +50% rispetto alla media.

Boom di funghi nel Comasco: sarà un'ottima annata per i cercatori
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Boom di funghi nei boschi del Comasco con un +50% rispetto alla media.

Boom di funghi nel Comasco

“A livello europeo sono censite oltre 5000 specie di funghi, alcune molto simili e, com’è noto, non tutte commestibili. Occorre fare attenzione, scegliere solo quanto si conosce bene. E in caso di dubbio farli controllare. Andate nel bosco usando i giusti accorgimenti e, per il resto… buona raccolta a tutti, perché questo è davvero un anno da incorniciare!”.

Gianni Giana e Silvano Ghidelli del Gruppo Micologico Cantù e Como confermano le stime della Coldiretti interprovinciale che, per il 2019, indicano un anno-record. E la loro conferma è di prima mano, dato che nelle ultime settimane, hanno avuto modo di sondare i principali boschi delle due province dove vi è stata una vera e propria “esplosione” di funghi di ogni varietà.

“Soprattutto i porcini, quelli più amati dal pubblico e dai gourmet: ma l’incremento è palpabile per tutte le varietà, quindi anche per canterelli, chiodini eccetera. Però attenzione, perché insieme ai funghi “buoni”, nei boschi si trovano quelli tossici, compresi quelli potenzialmente mortali. Mai raccogliere ciò che non si conosce e, in caso di dubbio, portarli ai micologi dell’Asl per un controllo”.

Il motivo

La Coldiretti interprovinciale, attraverso il presidente Fortunato Trezzi e i propri tecnici, spiega le ragioni del boom: “Prevedere l’andamento di un’annata non è mai facile, ma in quest’ultimo scorcio d’estate si sono verificate le condizioni ideali per la classica “buttata”, come si dice in gergo. Ed è stata super. Merito della giusta alternanza di sole e pioggia, con escursioni termiche che non sono state troppo marcate e mai sotto i 10 gradi notturni. Solo negli ultimi giorni, le spruzzate di neve in alta quota hanno frenato lo sviluppo dei funghi che, in ogni caso, hanno iniziato a fare la loro comparsa ad altezze più basse, come da prassi” .

E così l’areale lariano con le province di Como e Lecco, si sta confermando ai vertici dell’intera Lombardia: +50% contro una media regionale del +30%. Lo conferma Giana: “Anche il periodo di permanenza dei funghi aumenta, come si sta vedendo nel caso dei porcini: quest’anno, addirittura fino a venti giorni. Se le cose procederanno così, ci aspetta un lungo periodo di raccolta, potenzialmente sino a fine ottobre”.

Accortezze per i cercatori

Nelle nostre province, gli ambiti di raccolta privilegiati sono i boschi di faggi e castagni, dove è già in pieno corso la raccolta di porcini e finferli. E’ importantissimo badare innanzitutto alla sicurezza: il cercatore di funghi che decide di raccogliere in zona di montagna dev’essere ben allenato e preparato, in primis allo sforzo fisico: da ricordare anche che il rischio di cadute è concreto, anche quest’anno già più volte sono dovuti intervenire i soccorsi per il recupero di cercatori incappati in un incidente. Altra cosa importante: mai distruggere i funghi, anche se non si conoscono: la loro presenza è importante, ed è un ottimo indice di “salute” del bosco”.

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