Centro culturale islamico Cantù, c'è l'atto di diffida. Il sindaco: "Non osino fare la festa del sacrificio"

La chiusura del capannone di via Milano era stato uno dei "cavalli di battaglia" della Lega in campagna elettorale.

Centro culturale islamico Cantù, c'è l'atto di diffida. Il sindaco: "Non osino fare la festa del sacrificio"
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Centro culturale islamico Cantù al capolinea: la Giunta Arosio ha emesso l'atto di diffida.

La promessa in campagna elettorale

Era stato uno dei "cavalli di battaglia" della campagna elettorale di Edgardo Arosio e della Lega Nord: in caso di vittoria uno dei primi passi compiuti sarebbe stato quello di chiudere il centro culturale islamico di via Milano, dove si è anche festeggiato nei mesi scorsi il Ramadan. E così è stato. Ieri la Giunta si è riunita e ha emesso l'atto di diffida.

Le parole del primo cittadino

Oggi, durante una conferenza stampa convocata in comune, Edgardo Arosio ha spiegato i motivi che hanno portato a questa scelta: "Diffidiamo assolutamente dall'usare quella struttura per finalità che non sono concordate. Verranno fatte verifiche con la Prefettura. Nel mese di agosto la Polizia locale ha verificato almeno tre volte la presenza di più di 200 persone li dentro. Siamo stanchi dell'atteggiamento di sfida. Non osino sfidarci facendo lì la festa del sacrificio venerdì, comunque controlleremo che non venga fatta. La presenza di Nicola Molteni dà maggior peso a questa ordinanza. Basta controlli e verifiche è ora di agire".

L'intervento del vicesindaco

Il vicesindaco Matteo Ferrari ha spiegato: "Hanno ordinanza che vieta di professare il culto lì dentro. Per cui sarebbe un reato penale nel caso in cui lo dovessero celebrare. Nell'eventualità si chiederà di aprire fascicolo che, in ogni caso, è già aperto".

Presente anche l'onorevole Nicola Molteni

A dar man forte al primo cittadino anche il deputato della Lega Nord Nicola Molteni: "È compito è dovere del sindaco fare un atto di questo tipo. In un capannone di quel genere si può lavorare ma non su può pregare. Il sindaco deve diffidare e intimarne il non utilizzo. Se venerdì ci sarà l'ennesima violazione ci saranno le giuste conseguenze. Questo è un intervento serio e non procrastinabile. L'amministrazione chiede di mettere sotto controllo un punto sensibile".

L'assessore Brianza

"La diffida è chiara. Se qualcuno entra a pregare la nostra risposta sarà forte" ha spiegato l'assessore Alessandro Brianza.

ECCO L'ATTO DI DIFFIDA

 

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