Cittadinanza onoraria a Liliana Segre l'ex consigliere canturino: "Un vezzo da radical chic"

Il pensiero di Renato Meroni, ex consigliere comunale canturino e militante di Fratelli d'Italia.

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre l'ex consigliere canturino: "Un vezzo da radical chic"
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"Credo che talvolta anche la politica di casa perda la bussola e non riesca a trovare il bandolo della matassa, perdendosi in situazioni che hanno del surreale e del paradossale confrontando la sua azione con i problemi della città. Mi riferisco all'impegnativo dibattito, che con fare arcigno i politici di casa nostra stanno affrontando sul tema della cittadinanza alla Senatrice Liliana Segre. Un vezzo da veri radical chic, che si giustifica in quattro righe sul giornale". Esordisce così Renato Meroni, militante di Fratelli d'Italia ed ex consigliere comunale parlando della proposta del Centrosinistra.

Cittadinanza onoraria a Liliana Segre, l'accusa: "Un vezzo da radical chic"

Meroni prosegue: "Indubbiamente la senatrice Liliana Segre è un testimone vivente dell'orrore della Shoah che ha subito il Popolo Ebreo durante la seconda guerra mondiale, e vittima dei rigurgiti di antisemitismo che dei poveri mentecatti postano sul web, ma il rispetto della persona e di un Popolo non devono essere mercificati da una strumentale polemica fine ad un egoismo personale di qualche consigliere un po annoiato e incapace di spendere le sue energie nel governo della città. In questi giorni c'è stato un gran fermento nell'inseguirsi di vari personaggi della polita di casa per avere la paternità di un gesto meramente sterile e strumentale alla mera polemica politica. Faccio mie la parole del Sindaco di Pescara dove dice che trova degno del teatro dell'assurdo e indegno della coscienza civile alimentare un dibattito su un argomento sul quale tutti siamo e dobbiamo essere d'accordo. La proposta di concedere la cittadinanza onoraria non può e non deve essere affrontata per motivi puramente politico emozionali che vanno a sminuire il ruolo anche istituzionale che la Senatrice ricopre facendola sventolare come una propria bandierina fissata nel proprio territorio come pure svilisce il concetto proprio di cittadinanza onoraria, quale riconoscimento concesso per onorare un individuo legato alla città per il suo impegno o per le sue opere, che si sia distinto, ad esempio, nel campo del lavoro, della vita sociale e in altre iniziative a beneficio della cittadinanza e del territorio in cui viviamo. Ancora una volta la politica ha dato prova di aver perso la strada maestra".

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