Comune di Como, ascensore fuori uso: lo sfogo di Clelia e del suo papà. INTERVISTA

Clelia e suo padre si sono recati al Comune di Como per una pratica. L'ascensore fuori uso però li ha bloccati. La risposta del Municipio.

Comune di Como, ascensore fuori uso: lo sfogo di Clelia e del suo papà. INTERVISTA
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Clelia Sangiorgio ha 21 anni e qualche giorno fa ha pubblicato una toccante lettera nel gruppo "Sei di Como se...". Il suo obiettivo era portare sotto i riflettori una situazione che ha profondamente umiliato il suo papà, Egidio Sangiorgio, classe 1958. Suo padre infatti è da circa sei mesi su una sedia a rotelle per via di una osteonecrosi delle teste femorali. Una malattia dolorosa, che non gli permette di muoversi liberamente e lo costringe su una carrozzina. E ha subito una forte umiliazione, in Comune a Como, dove l'unico ascensore disponibile è fuori uso.

Comune di Como, ascensore fuori uso: il racconto di Clelia

In una situazione già tanto difficile da accettare, Clelia ha visto con i suoi occhi una vicenda paradossale nel 2017 presso il Comune di Como. Martedì mattina infatti lo ha accompagnato a Palazzo Cernezzi per delle pratiche presso l'assessore al patrimonio quando si sono trovati l'unico ascensore della struttura fuori uso. "Abbiamo chiesto se fosse l'unico mezzo per salire al secondo piano - dove dovevamo recarci - e alcune persone al piano terra ci hanno risposto di sì" ci ha raccontato Clelia. "Queste persone erano visibilmente imbarazzate anche perché ci hanno fatto intendere che è da tempo che l'ascensore è fuori uso e non si sa quando lo sistemeranno. Ci hanno proposto di chiamare l'assessore ma alla fine non era in ufficio e non abbiamo potuto svolgere la pratica".

La ragazza ci ha poi spiegato: "Papà è da poco in questa situazione e non ha voluto insistere". E prosegue commentando con amarezza la situazione per i disabili non solo in Comune ma in tutta la città di Como. "Mi sono resa conto che Como non è attrezzata adeguatamente per i disabili. Ci sono grosse buche, dislivelli e rialzi, non è facile circolare. Io sono una ragazza e anche solo un gradino mi mette in difficoltà mentre accompagno mio padre. Non è possibile vivere così nel 2017, le cose dovrebbero cambiare".

Clelia ed Egidio Sangiorgio

Le parole di papà Egidio

Anche Egidio Sangiorgio si è reso disponibile a parlare con il Giornale di Como.it per spiegare cosa significa ritrovarsi in una situazione del genere. "E' stata una cosa assurda, in quel momento avevo il magone. Avevo un appuntamento al secondo piano e non mi hanno permesso di andare a fare un certificato. E' stato umiliante trovarmi una porta chiusa in faccia, sopratutto in Comune, che dovrebbe essere la casa di tutti i cittadini. Non dovrebbero esserci cittadini di serie A e di serie B".

E continua: "A me è capitato tutto nel giro di sei mesi. Solo quando ti capita ti rendi conto di tutto questo. E' difficile andare a fare degli esami in ospedale, una pratica in Comune, anche solo girare per la città" si è sfogato Egidio Sangiorgio.

Ecco di seguito la lunga lettera di sfogo pubblicata da Clelia su Facebook.

La risposta del Comune di Como

Raggiunti telefonicamente, dal Comune di Como fanno sapere che effettivamente quello fuori uso è "un vecchio ascensore che a intermittenza dà dei problemi e quindi è inutilizzabile per manutenzioni". Ci tengono però a far sapere che non ci sarebbe alcuna barriera architettonica per recarsi negli uffici del Municipio. "C'è un altro ascensore nell'ala nuova del palazzo che porta al primo piano. Per chi invece deve recarsi al secondo piano, in caso di necessità, provvediamo a far scendere a piano terra negli uffici preposti le persone di riferimento".

Stephanie Barone

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