Cosa cambia con i nuovi codici di accesso al Pronto soccorso VIDEO

Cinque differenti codici di gravità. Comunque vada, basta attese oltre le 8 ore.

Cosa cambia con i nuovi codici di accesso al Pronto soccorso VIDEO
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Nuove regole per il Pronto soccorso. Stop alle attese infinite in pronto soccorso, con l’Accordo Stato-Ragioni si modificano le regole d’accesso ai Pronto soccorso, finalizzate a ridurre i tempi d’attesa e ad aumentare la sicurezza delle dimissioni, riducendo ricoveri non necessari. Necessaria una ridefinizione di ruoli ospedalieri e territoriali adottando il modello “hub&spoke” che classifica le diverse strutture ospedaliere, differenziando in sedi di Pronto soccorso Dea di primo livello e Dea di secondo livello. Il tutto in un periodo transitorio di 18 mesi.

Cosa cambia al Pronto soccorso

I codici saranno numerici, da 1 a 5 a seconda della gravità: Rosso per l’accesso immediato, Arancione per urgenze che devono essere gestite in un tempo brevissimo (massimo 15 minuti), Azzurro per emergenze da gestire entro un’ora, Verde entro due ore, Bianco per le non urgenze, da gestire entro 4 ore.

“È un altro intervento che rende il mondo della salute più trasparente e vicino ai cittadini. Perché, non dobbiamo mai dimenticarlo, in Italia abbiamo il migliore sistema sanitario del mondo, anche se gli avvenimenti spiacevoli fanno più notizia e troppe volte si parla, sbagliando, in termini negativi di questo settore”, ha commentato sul suo profilo Facebook il ministro della Salute, Giulia Grillo.

Scettico invece il commento da parte di Francesco  Rocco  Pugliese, presidente della Società italiana di medicina di emergenza urgenza (Simeu), che sostiene come il vero problema sia che nei pronto soccorso, in Italia, manchino circa duemila medici, per cui sia impossibile con gli attuali numeri di personale medico rispettare i tempi massimi di attesa previsti.

La rivoluzione nel dettaglio

Di solito chi aspetta molto ha un codice bianco o verde e aspetta perché non è in pericolo di vita: è soprattutto su questi casi che dovrebbero intervenire le nuove linee guida per il pronto soccorso approvate in conferenza stato-regioni.

Per i codici verdi ad esempio ci saranno percorsi alternativi: quelli che oggi vengono visitati dal medico di pronto soccorso per poi essere mandati dall’oculista, per fare un esempio, grazie al nuovo protocollo accedono direttamente alla visita specialistica e quindi saltano un passaggio.

Tutto ciò dovrebbe accelerare il transito in Pronto soccorso per alcune patologie minori, che potrebbero essere trattate direttamente già all’ingresso anche solo da infermieri specificamente formati.

Prevista anche la creazione di spazi specifici dentro o vicino al Pronto soccorso per trattare i pazienti che hanno bisogno di rimanere in osservazione.

Basta attese oltre alle 8 ore

Con queste e altre novità il Ministero della Salute e le regioni sperano di riuscire a garantire tempi di attesa inferiori: i codici verdi dovranno essere trattati entro due ore dall’arrivo e i bianchi entro quattro; poco cambia per i casi più gravi che già oggi hanno la priorità, mentre sparisce il codice giallo sostituito dai codici 2 e 3 (arancione e blu) che dovranno essere trattati entro 15 minuti o un’ora in base all’urgenza.

Infine, i tempi massimi di permanenza in pronto soccorso da quando si viene registrati a quando si torna a casa o si viene ricoverati non potranno superare le 8 ore. Le novità dovrebbero entrare a regime entro un anno e mezzo

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