Credere Disobbedire Combattere: Marco Cappato presenta a Como il suo nuovo libro INTERVISTA

Nel volume il suo viaggio con Dj Fabo e il perché di quel gesto di disobbedienza civile.

Credere Disobbedire Combattere: Marco Cappato presenta a Como il suo nuovo libro INTERVISTA
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Martedì 21 maggio alle 18 presso la Libreria Plinio il Vecchio in via Vitani a Como, Marco Cappato presenterà il suo libro “Credere Disobbedire Combattere” e ne discuterà con Johannes Agterber, membro del direttivo dell’associazione Luca Coscioni.

Marco Cappato presenta a Como il suo nuovo libro

Il libro, che già nel titolo fa un chiaro riferimento (ribaltato) al motto fascista, tratta di eutanasia e fine vita, di droghe, sesso, internet, genetica, scienza e diritti umani: contro diverse norme che in campi diversi minacciano la libertà e criminalizzano comportamenti diffusi e realtà sociali ineliminabili.

"La casa editrice Rizzoli mi chiese di raccontare in un libro la vicenda di Dj Fabo, che avevo accompagnato da Milano a Zurigo per l'ottenimento dell'assistenza alla morte volontaria - ci ha spiegato Cappato - Dopo questa offerta ho pensato fosse sensato non limitarmi alla cronaca della vicenda. Così ho deciso di scrivere un libro in cui ci sono le ragioni di quel gesto di disobbedienza civile, ho deciso di inserire anche la mia storia politica e personale, la mia visione del mondo".

Perché mettersi a nudo in questo modo? "Perché credo che la mia, la nostra visione del mondo possa essere utile a tutti in questo momento storico in cui c'è un'importante crisi della democrazia. Perché credo che tutti dovremmo metterci in gioco concretamente, assumendoci le responsabilità delle nostre azioni".

Serve più coinvolgimento da parte delle persone? "Credo sia necessario provocare emozioni positive: amore, solidarietà, non violenza. Sono cambiati i modi e le forme, c'è la tecnologia, ma la natura umana è sempre la stessa: le persone non sono irrimediabilmente buone o cattive, dipende in che tipo di dialogo vengono coinvolti".

Che Europa ti aspetti dopo le elezioni del 26 maggio? "Purtroppo nella costruzione dell'Europa non c'è il coinvolgimento diretto dei cittadini e in questa campagna elettorale si è parlato ben poco di Unione Europa e del perché serva ai cittadini. Ti faccio due esempi: il riscaldamento globale e la violazione di una legge da parte dello Stato. Da una parte abbiamo un tema così vasto che non può essere trattato singolarmente da Francia, Italia o UK, non possono esserci soluzioni autonome. Dall'altra mi chiedo: chi deve intervenire per far valere la giustizia quando è lo Stato a violare una legge? In questi casi deve intervenire l'Europa".

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