Evitarono che si buttasse dal tetto: encomio da Regione STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Evitarono che si buttasse dal tetto: encomio da Regione STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
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Sono intervenuti in soccorso di una donna, che si era arrampicata sul tetto della propria abitazione, minacciando di suicidarsi. Con professionalità e capacità relazionali, hanno prima cercato di dissuaderla dal porre in essere il gesto estremo. Poi, quando ormai era totalmente esporta sul tetto, uno di loro è riuscito ad afferrarla e a portarla in salvo, nonostante la resistenza della donna. Protagonisti di questo fondamentale intervento, che ha consentito di salvare una vita, sono stati due agenti della Polizia locale in servizio a Cantù.

Evitarono che si buttasse dal tetto: encomio da Regione

Si tratta dell’assistente scelto Sandro Bolzonaro e dell’assistente Marco Santoro. Entrambi riceveranno dalla Regione Lombardia la croce e il nastro destinato agli operatori della Polizia locale distintisi per meriti speciali nel 2017. Il conferimento avverrà in occasione della festa di San Sebastiano, santo patrono della Polizia locale, il 20 gennaio. L’assistente scelto Bolzonaro è nella Polizia locale dal 2001 e ha sempre prestato servizio al Comando di via Vittorio Veneto. L’assistente Santoro, invece, è entrato a far parte della Polizia locale nel 2003 arrivando a Cantù nel 2017, dopo aver prestato tra gli altri servizio per alcuni anni a Como avendo come responsabile l’attuale comandante del Comando canturino, Vincenzo Aiello.

Il fatto si è verificato nell’autunno di quell’anno. I due agenti si trovavano a svolgere il secondo servizio di pattuglia insieme. «Per fortuna è nata tra di noi immediatamente una perfetta sintonia - hanno raccontato - Altrimenti non saremmo riusciti a portare in salvo quella donna».

Come è avvenuta la richiesta di soccorso?
«Era tarda mattinata. La centrale operativa ci ha contattato come pronto intervento per segnalarci una donna di mezza età, di origini milanesi, che minacciava di lanciarsi dal tetto della propria abitazione in via Liguria».
Una situazione estremamente delicata, dunque.
«Certamente. Ma c’è un particolare importante da evidenziare. Conoscevamo la situazione di quella donna perché qualche giorno prima era stata sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio. Al momento dell’intervento, la mattina del tentato suicidio, erano sul territorio anche altre pattuglie. La sensibilità dell’operatrice Paola Rullo, in quel momento alla centrale operativa, è stata quella di ricordarsi che già conoscevamo il soggetto e che quindi potevamo essere più adatti rispetto ad altri colleghi a risolvere la difficile situazione».
Quando siete arrivati che situazione avete trovato?
«La donna si trovava sul tetto. Minacciava di lanciarsi e nel contempo lanciava al suolo delle tegole».
Come avete agito?
«C’è da dire che grazie al nostro comandante e all’Amministrazione comunale, seguiamo molti corsi di formazione incentrati sulle tecniche operative e sul miglioramento della capacità di relazionarsi con le persone. Senza questi insegnamenti l’intervento difficilmente avrebbe avuto esito positivo».
In che modo vi sono stati utili?
«Abbiamo applicato quello che si chiama un avvicinamento a “L”. Uno è stato impegnato a creare un rapporto empatico e una fiducia immediata con la donna, attraverso un dialogo con il quale farle sentire la nostra vicinanza e il fatto che eravamo lì per risolvere il suo problema, non per contrastarla. Nel frattempo l’altro ha avuto il compito di raggiungerla e, al momento giusto, afferrarla prima che si lanciasse».

Lavoro di squadra

Mentre dunque l’assistente Santoro era impegnato a parlare con la donna, distraendola, l’assistente scelto Bolzonaro l’ha raggiunta sul tetto.
«In realtà non è stato affatto semplice. L’operazione è durata circa mezzora. Bisogna avere calma e non essere frettolosi, perché un minimo errore avrebbe potuta indurla a gettarsi dal tetto».
Quindi siete riusciti a bloccarla prima che si lanciasse.
«La donna è stata afferrata prima che si lanciasse nel vuoto, anche se non ha mancato di fare una strenue resistenza. Il lavoro di squadra comunque è stato preciso e siamo riusciti a evitare il peggio, per fortuna».
Per questo intervento sarete premiati dalla Regione Lombardia. Siete soddisfatti?
«Certamente sì. Ma c’è un particolare che ci rende ancora più felici...».
Quale?
«Sapere che la signora che voleva suicidarsi, dopo aver intrapreso un percorso di recupero, si è perfettamente ristabilita e ora sta bene. Per questo motivo abbiamo ricevuto anche i ringraziamenti della sua famiglia. Questo è certamente molto gratificante».

Un ulteriore particolare contribuisce ad arricchire questa bella storia. Giuseppe Santoro, papà dell’assistente che verrà premiato il prossimo 20 gennaio e anche lui agente di Polizia locale, era stato a sua volta insignito dell’onorificenza da parte della Regione Lombardia mentre si trovava in servizio presso la Polizia provinciale di Milano.

Alessandro De Servi

(Giornale di Cantù, 12 gennaio 2019)

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