I parlamentari Currò e Invidia (M5S) sulla riapertura del casinò di Campione d'Italia

"Non ci sentiamo poi di escludere un decreto ad hoc per costituire una nuova gestione delle case da gioco italiane" spiegano.

I parlamentari Currò e Invidia (M5S) sulla riapertura del casinò di Campione d'Italia
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Per Campione d'Italia si avvicina il momento della soluzione in merito alla sua riapertura: nei prossimi giorni, infatti, verrà presentata a Roma la relazione del Commissario Straordinario Bruschi. Questa prospetterà, da una parte, l'eventualità del salvataggio della società di gestione che ha dichiarato fallimento; dall'altra la costituzione di una società nuova.

I parlamentari Currò e Invidia (M5S) sulla riapertura del casinò di Campione d'Italia

Sulla questione si esprimono così i Parlamentari eletti alla Camera Giovanni Currò e Niccolò Invidia (Movimento 5 Stelle): "La politica in questo momento è in attesa a breve della relazione del Commissario Straordinario, così come previsto dal comma 570 della recente legge di Bilancio 2019. L'intenzione del Governo resta quella di riattivare la Casa da Gioco, al momento l'unica attività economica del paese che ha bisogno di ripartire per poi poter sviluppare anche altre attività economiche collaterali incentivate sempre dalla recente Legge di Bilancio. Quindi si è in attesa di comprendere quale sia il percorso migliore tra quelli prospettati da tale relazione e procedere di conseguenza. Non ci sentiamo poi di escludere un decreto ad hoc per costituire una nuova gestione delle case da gioco italiane, inclusa ovviamente quella campionese".

"Una comunità provata"

"Nel frattempo il governo ha ben operato nel decreto Crescita (DL 34/2019, comma 2 quinquies art.38) grazie ad un emendamento che è ben lontano dall’essere risolutivo ma permette comunque una base per la ripresa futura; soprattutto in questo momento era importante iniziare a calmierare la difficile situazione economica dell'Ente e dei suoi dipendenti, garantendo altresì i servizi essenziali ad una comunità molto provata e a una Svizzera comprensibilmente in imbarazzo".

La situazione dei dipendenti

"Per quanto concerne la situazione dei dipendenti dell'Ente, crediamo che vi debba essere una soluzione, non solo economica e soprattutto non solo da ricercarsi nelle aule di Tribunale. Continuiamo a dire che il centro dell'interesse deve essere l'Ente ed i servizi che esso deve erogare in un contesto particolare (un exclave) e resi ancora più complessi proprio dalla presenza della Casa da Gioco. È noto a tutti che l'ente, con la prospettata e drastica riduzione numerica, non potrà essere in grado di fornire i necessari e particolari servizi alla collettività. La questione, da tempo al centro delle riflessioni del nostro territorio, deve essere affrontata con serietà e umanità da tutti i poteri dello Stato coinvolti, a tutela dei cittadini e dei diritti dei lavoratori coinvolti" concludono Currò e Invidia.

Ricordiamo che la Corte d’Appello di Milano a marzo ha accolto il reclamo fatto dal Comune, il Casinò e la Banca Popolare di Sondrio contro la sentenza del Tribunale di Como che aveva disposto il fallimento della casa da gioco (QUI I DETTAGLI).

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