Il nuovo albero Spelacchio arriva dalla Lombardia (e paga Netflix)

Il nuovo Spelacchio made in Lombardia è uno "Spezzacchio"?

Il nuovo albero Spelacchio arriva dalla Lombardia (e paga Netflix)
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Non soltanto i romani, ma gli internauti di tutta Italia sono avvinti dal debutto del nuovo Spelacchio, che troneggerà al Campidoglio foraggiato da Netflix.

Il nuovo Spelacchio

L’anno scorso, come è noto, aveva fatto discutere (e sorridere) la scelta dell’albero di Natale della Giunta Raggi. Non proprio rigoglioso, per usare un eufemismo, era stato soprannominato Spelacchio a causa del suo aspetto non esattamente salubre. Quest’anno, però, la Raggi si deve essere ripromessa di fare tutto per bene e ha deciso di appoggiarsi al colosso Netflix: interessato a essere sponsor del nuovo abete che andrà a illuminare il Campidoglio.

Arriva dai boschi lombardi

Il nuovo Spelacchio, che alcuni hanno già rinominato Spezzacchio a causa della rottura di alcuni rami, arriva dai boschi lombardi, precisamente da Cittiglio (Varese). Alto più di 20 metri sarà addobbato con 60.000 luci led a basso consumo energetico e 500 sfere colorate. I rami robusti, viene reso noto, sarebbero stati sezionati con una tecnica utile a non danneggiare l’albero.

Le prime critiche

Finché l’albero non sarà montato e preparato a dovere risulta difficile esprimersi in merito all’effetto finale; molti romani – però – hanno già iniziato a criticare anche questo abete, probabilmente diffidenti in seguito all’esperienza con Spelacchio. Il M5S in Campidoglio si è ribellato al nuovo soprannome Spezzacchio. “Criticano #Spelacchio mentre è ancora tutto nudo. Gli andrà mai bene qualcosa? Noi lo amiamo già come quello dello scorso anno!” ha risposto sui social il consigliere Daniele Diaco. E ancora “I soloni della botanica natalizia. Ora sono esperti anche di alberi… #Spelacchio ignorali!” ha rincarato la pentastellata Teresa Zotta.

Giudizio finale rimandato

Per capire se si tratterà di uno Spelacchio, di uno Spezzacchio oppure di un meraviglioso abete da favola si dovrà attendere l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, quando – come da tradizione – il sindaco di Roma procederà all’accensione. Non resta che affidarsi a Netflix.

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