La lotta contro il tumore dell'ex candidato sindaco di Cantù STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

La lotta contro il tumore dell'ex candidato sindaco di Cantù STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
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Gli hanno diagnosticato un tumore al colon ma Franco Liva, ex candidato sindaco di Forza Nuova a Cantù, continua a combatterlo prendo forza anche dalla politica.

Lotta contro il tumore: "Io continuo a combattere anche grazie alla politica"

Neoplasia al colon al terzo stadio, con interessamento epatico e polmonare. Una sentenza, che ad agosto 2015 ha colpito Franco Liva (46 anni compiuti l’11 febbraio) come un macigno. "Ho eseguito una normale colonscopia all’ospedale di Cantù. Doveva durare 10 minuti, invece ce ne sono voluti 45. Alla fine il medico non ha dovuto nemmeno fare la biopsia: una massa di 8 centimetri, con interessamento anche al fegato e ai polmoni...". Da qui le strade sono due: arrendersi alla malattia o combattere e cercare di sconfiggerla. Se Liva è qui a raccontare la sua storia è perchè non ha voluto cedere un minuto della sua vita al tumore. Anzi, ha preferito combattere con le sue armi: una autoironia "chiassosa" e un impegno politico che prosegue anche in questa campagna elettorale, nella quale ha accettato di candidarsi per avere un posto al Senato. Una passione nata con il Fronte della Gioventù negli anni ‘80, proseguita con Msi e, dopo Fiuggi, con Alleanza nazionale. Confluita infine in Forza Nuova, partito per il quale è stato anche candidato sindaco nell’ultima tornata elettorale e con il quale ora si batte nel collegio 9 per avere un posto in Senato.

L'intervista

Ma facciamo un passo indietro. Ricorda il momento in cui il medico le ha comunicato la notizia della sua malattia?
"Sì, è indelebile nella mia mente. Ero seduto nel suo studio, con mia moglie. Mi ha comunicato che avevo questo tumore. Al momento non riesci nemmeno a realizzare cosa stia dicendo, ti sembra di vivere un film che non ti riguarda... Poi sono andato a casa, mi sono guardato allo specchio e, non ho vergogna a dirlo, mi sono messo a piangere. Non avevo nemmeno 45 anni!".

Una diagnosi terribile...
"Adesso lo posso dire, tanto è passato ormai del tempo. All’inizio i dottori mi hanno dato pochi mesi di vita. E anche quelli senza bellissime prospettive, visto che dicevano che avrei passato il resto della mia vita con il sacchettino permanente. Fortunatamente non è andata così: sono ancora qui che combatto e il sacchettino è scomparso dalla mia vita da tempo".

Adesso però come sta?
"Ho appena concluso un ciclo di chemioterapia, per cui ho molti alti e bassi. Nel giro di poco più di due anni sono già stato operato cinque volte: prima mi hanno tolto il tumore ai polmoni, quindi sono stato operato al colon e successivamente mi hanno asportato le metastasi al fegato. Poi mi hanno operato altre due volte nel giro di un anno, sempre in anestesia totale".

Tra un’operazione e l’altra rimane sempre sotto controllo?
"Ho già fatto 25 cicli di chemioterapia: quando è il momento del ciclo lungo si sta proprio male, spesso ti viene voglia di smettere, ti chiedi chi te lo faccia fare. Però poi ti dici: o combatti o te ne vai e io ho deciso che voglio combattere la mia battaglia fino in fondo".

Come ha trovato la sanità comasca?
"Al Sant’Anna ho trovato professionalità e umanità. I medici e gli infermieri lavorano benissimo, sono preparati e volonterosi, malgrado spesso le risorse siano davvero risicate. A Como ho trovato anche una realtà associativa davvero importante, che dà una grossa mano ai dottori e ai pazienti. si tratta dell’associazione Tullio Cairoli, che mi è stata molto vicino in questi anni".

Dove ha trovato la forza per affrontare tutto questo?
"Diciamo che da una parte la forza è dentro di me. Anche il medico che mi ha operato mi ha detto che non sono normale, perchè non ha mai visto nessuno reagire come ho reagito io. Il mio carattere mi ha dato una mano. Poi ho anche riscoperto la fede: ogni anno vado a Lourdes e sono convinto che la Madonna mi stia dando una mano".

Come prosegue, ora, la malattia?
"Ho finito un ciclo di chemio la scorsa settimana. I valori ematici sono sotto controllo e per il resto mi tengono monitorato. La battaglia continua...".

In un momento come questo, così complicato per lei e la sua famiglia, come ha deciso di continuare il suo impegno politico candidandosi per il Senato nella lista di Forza Nuova?
"La politica mi dà una marcia in più per andare avanti. E’ sempre stata una mia passione e voglio continuare a coltivarla. Quando ho fatto campagna elettorale per le amministrative canturine ci sono stati alcuni giorni che stavo davvero male, perchè ero nel bel mezzo della chemio. Però ho reagito, ho lottato, non mi sono dato per vinto. Fa parte del mio carattere, credo di avere ancora tante cose da fare...".

(Giornale di Cantù, sabato 17 febbraio 2018)

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