Custodite a Mariano le pistole delle Torri Gemelle STORIE SOTTO L'ALBERO

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Custodite a Mariano le pistole delle Torri Gemelle STORIE SOTTO L'ALBERO
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MARIANO COMENSE - Lo scorso mercoledì 11 settembre sono passati 18 anni dall’attentato che sconvolse l’America e tutto il resto del mondo. Una serie di quattro attacchi suicidi causarono la morte di 2.996 persone e il ferimento di oltre 6mila. Quello stesso giorno, all’interno delle Torri Gemelle, erano regolarmente custodite 100 pistole «Kimber Colt 1911» che di lì a poco avrebbero dovuto arrivare in Italia, alla «All Guns», azienda marianese che si occupa di importazioni di armi.

Le pistole delle Torri Gemelle

Al momento dell’attentato si trovavano all’interno del secondo piano interrato, in una robusta cassa di legno, chiusa a sua volta in una cassaforte. Si salvarono a dispetto dalla distruzione intorno a loro. «Erano già state stoccate per essere portate a Malpensa ed erano mie a tutti gli effetti - ci racconta Davide Peroncini, titolare dell’azienda - Quando ho saputo dell’attentato pensavo di averle perse per sempre». Dopo otto mesi dall’accaduto però i Vigili del fuoco hanno ritrovato la cassaforte dove sono custodite le pistole. A quel punto si è attivata anche l’Fbi che si è messa in contatto prima con l’azienda produttrice e successivamente con Peroncini stesso. Ora quelle armi sono diventate dei veri e propri cimeli storici, tra i testimoni di quanto successo. «Dopo averle ritrovate ho mandato un tecnico per visionarle. Erano intatte, sole le scatole originali erano schiacciate e sporche di terra. Non ho mai voluto pulirle proprio per conservare la loro storicità». Una di queste pistole, Peroncini e la moglie Lorena Ratti l’hanno donata al museo della «National Rifle Association» in Virginia. Lì è esposta ancora oggi con tanto di targa di ringraziamento per la coppia. Altri esemplari sono stati venduti ma il grosso del carico, circa 70, si trova ancora a Mariano. «Sono stato costretto anche a difendermi dallo scetticismo americano. In alcuni forum sul web si diceva che questa fosse tutta una bufala italiana. Ho dimostrato che non è così donando anche un esemplare in Virginia, con tanto di certificazione».

Il gesto di solidarietà

Col tempo Peroncini ha poi maturato l’idea di mettere in atto un gesto di solidarietà nei confronti di chi, in quel tragico evento, ha perso una persona cara. «Non voglio trarre utile da questa tragedia. Per questo ho deciso che metterò all’asta in America le armi. Una parte del ricavato andrà ad un fondo delle famiglie delle vittime». Le stesse famiglie delle vittime mercoledì si sono ritrovate a Ground Zero dove è andata in scena una toccante commemorazione con cerimonie funebri e appelli a non dimenticare. In tutte le scuole dello Stato di New York è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare i 2.996 morti. I nomi delle vittime di quel giorno sono incisi sui bordi delle due fontane che sorgono là dove un tempo c’erano le torri. Ma quest ’anno al memoriale è stato aggiunto un altro pezzo: sei monoliti che stanno a rappresentare il sacrificio dei soccorritori e dei Vigili del fuoco che sono morti nei giorni, nei mesi e negli anni dopo la tragedia. Anche Mariano grazie al gesto di solidarietà che Peroncini è pronto a promuovere si unisce con un filo diretto al dolore e alla storia di New York.

(Giornale di Cantù, 14 settembre 2019)

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