Lotta all'evasione fiscale: Uil denuncia uno "scandalo" nel Lecchese e nel Comasco

Uil "Questa sterile lotta all’evasione fiscale da parte dei Comuni e le conseguenti mancate entrate nelle casse degli Enti Locali pesano sui Cittadini onesti, sui quali gravano un’imposizione fiscale e costi dei servizi più alti (addizionale irpef, retta asilo nido ecc.)"

Lotta all'evasione fiscale: Uil denuncia uno "scandalo" nel Lecchese e nel Comasco
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“La compartecipazione dei comuni delle Province di Como e Lecco al contrasto all’evasione fiscale e contributiva, nell’anno 2017, è deludente”. La denuncia, o per meglio dire la fotografia di una situazione non certo esaltante arriva dalla Uil del Lario. Complessivamente, lo scorso anno  sono stati recuperati  85,92 euro in provincia di Lecco  e 15.026,77  euro in quella di Como e. “Inconsistente il ruolo del Comune di Como nel contrasto all’evasione fiscale”  sostiene il segretario del sindacato lariano Salvatore Monteduro e addirittura “nullo quello di Lecco”.

Lecco

In provincia di Lecco ha contribuito al contrasto all’evasione fiscale  un solo 1 comune su 85 totali (1,18%), mentre nel 2016 erano 5

 

Como

Sull’altra sponda del Lario è  grazie al comune di Cantù se si registra un incremento in Provincia di Como della riscossione nell’anno 2017 (+117,5%) rispetto all’anno 2016. In provincia di Como infatti  hanno contribuito al contrasto all’evasione fiscale nell’anno 2017 solo 5 comuni su 149 totali (3,36%), mentre nel 2016 erano 8

 

La denuncia del sindacato

“Questa sterile lotta all’evasione fiscale da parte dei Comuni e le conseguenti mancate entrate nelle casse degli Enti Locali pesano sui Cittadini onesti, sui quali gravano un’imposizione fiscale e costi dei servizi più alti (addizionale irpef, retta asilo nido ecc.)” spiega Monteduro. “Tutti i Comuni devono sentirsi impegnati nel contrasto all’evasione fiscale. Gli ultimi dati parlano di 109 miliardi di euro di risorse sottratte alle finanze pubbliche, fondamentali per garantire una diminuzione della pressione fiscale che grava sul mondo del lavoro e pensionati e per garantire un’equità sociale”.

I dati

La situazione nel nostro paese

Le somme spettanti quest’anno ai Comuni per la loro partecipazione all’attività di accertamento fiscale e contributivo per l’anno 2017 ammontano a 13,3 milioni di euro in una lieve diminuzione (0,3%), rispetto all’anno precedente. Dal 2010, anno in cui fu introdotta la norma della compartecipazione dei Comuni al contrasto all’evasione fiscale, i Comuni hanno recuperato 97,6 milioni di euro, frutto di 103.217 segnalazioni all’Agenzia delle Entrate.

“Se si analizza l’andamento delle somme recuperate, spiega Ivana Veronese – Segretaria Confederale UIL, si è passati dai 1,1 milioni di euro del primo anno (2010), ai 2,9 milioni di euro del 2011, transitando per i 10,9 milioni di euro del 2012 e ai 17,7 milioni di euro del 2013. L’apice si è toccato nel 2014 con un incasso di 21,2 milioni di euro, per poi rallentare a partire dal 2015 (17 milioni di euro)”.

La Lombardia

A livello regionale, l’incidenza percentuale dei Comuni che hanno attivato accertamenti sul totale degli stessi, in Emilia Romagna è del 25,5% (85 Comuni); in Toscana il 17% (47 Comuni); nelle Marche il 7,9% (18 Comuni); in Veneto il 7,8% (45 Comuni); in Lombardia il 6,6% (101 Comuni). In Valori Assoluti in Lombardia il premio riconosciuto ai Comuni ammonta a 4,9 milioni di euro, in Emilia Romagna a 3,2 milioni di euro; in Toscana 1,3 milioni di euro; in Liguria 1,1 milioni di euro; in veneto 670 mila euro. Mentre in Val d’Aosta il premio riconosciuto ammonta a 200 euro; in Molise 450 euro; in Puglia 5.943 euro; in Campania 26 mila euro; in Umbria 49 mila euro.

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