Mensa il sindaco sbotta : "Profonda ingiustizia da parte della maggioranza"

Marchisio e la sua maggioranza ai ferri corti. Ormai è botta e risposta dentro e fuori dall'aula consiliare.

Mensa il sindaco sbotta : "Profonda ingiustizia da parte della maggioranza"
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Il sindaco di Mariano Comense Giovanni Marchisio sbotta. Sul tema mensa non le manda certo a dire. Un lungo post racconta il suo punto di vista su quello che è successo ieri in Consiglio comunale. Alcuni membri della sua maggioranza hanno votato a lui e alla sua Giunta, accogliendo una mozione targata 5 Stelle Mariano.

"E’ giusto che si faccia di tutto per migliorare la qualità? Sì (si lavora costantemente sul menù e sul servizio).
E’ giusto che si cerchi di far pagare meno alle famiglie? Sì (con il nuovo appalto siamo riusciti – a parità di servizio e menù – a far pagare ogni pasto il 10% in meno).
E’ giusto che chi mangia alla mensa scolastica sia tenuto a pagare? Sì".

Mensa il sindaco sbotta : "Profonda ingiustizia da parte della maggioranza"

"Ecco perché non è più possibile “chiudere un occhio” di fronte alla attuale morosità sulla mensa scolastica: si sono accumulati debiti per 150.000 euro circa. Ovvero: famiglie che mandano i figli in mensa ma non pagano.

Abbiamo da sei mesi a questa parte fatto una vasta opera di COMUNICAZIONE: spiegare a ogni famiglia che la mensa è un diritto per i bambini ma è anche un dovere per la famiglie pagarne la quota. Lettere, telefonate, raccomandate, inviti a confrontarsi di persona, …

E nel contempo abbiamo fatto una convinta opera di SOSTEGNO: spiegare a ogni famiglia che per poter rientrare del debito ci sono tanti modi offerti dal Comune. Dichiarazioni ISEE (nella fascia più bassa, la famiglia paga il pasto 0,72 centesimi), piani di rientro sostenibili, contributo economico da parte dell’ufficio Servizi Sociali, …

Tutte comunicazioni e tutti sostegni ignorati dalla maggior parte dei debitori".

Un debito delle famiglie verso il Comune di 150mila euro

"Per cui, abbiamo come Amministrazione Comunale deciso tempo fa di agire così: chi vuole iscrivere il proprio figlio alla mensa scolastica per l’anno scolastico 2018-19 deve prima saldare il debito.
E’ una questione di giustizia, di equità, e di rispetto nei confronti di chi – magari con fatica - paga. Chi vuole mangiare deve pagare (è un “servizio a domanda individuale”), e chi non può pagare deve rispondere agli appelli di sostegno del Comune. Il Comune c’è, non si è mai tirato indietro – e mai lo farà – per aiutare “chi non ce la fa”. Chi invece fa finta di niente e dà per scontato che tanto il Comune chiude un occhio ha sbagliato. E di grosso. Abbiamo fatto di tutto per mettere i debitori nelle condizioni di rientrare agevolmente del debito.
Ora per poter iscrivere il figlio alla mensa scolastica devi dimostrare che non consideri la retta della mensa come fosse l’ultima delle tue priorità".

"E' passato un messaggio sbagliato: non pagate la mensa tanto non succede nulla"

E invece ieri sera in consiglio comunale la maggioranza dei consiglieri (due Cinquestelle, due PD, due Marianoduepuntozero; Lega e FI astenuti) ha votato perché questo provvedimento venga ritirato, mandando così alla cittadinanza un messaggio che secondo me è profondamente ingiusto: non pagate la mensa, tanto non vi succede niente (messaggio comunque tecnicamente vano, dal momento che il regolamento comunale – approvato nel 2008 – dice chiaramente la legittimità del provvedimento che avevamo preso come Amministrazione).

E’ un diritto dei bambini mangiare a scuola? Sì. E’ un dovere dei genitori pagarne la retta? Sì.
Quanto votato ieri dalla maggioranza dei consiglieri comunali è stato un atto di profonda ingiustizia".

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