Ospedale di Cantù, nuova tecnica per la chirurgia dell'obesità utilizzata su giovane comasca

La Chirurgia Generale dell’ospedale Sant’Antonio Abate, diretta da Marco Azzola Guicciardi, tra le prime in Italia, ha introdotto nel dicembre scorso la metodica Aspire.

Ospedale di Cantù, nuova tecnica per la chirurgia dell'obesità utilizzata su giovane comasca
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All’ospedale di Cantù una nuova tecnica mininvasiva per la chirurgia dell’obesità. L’Unità Operativa di Chirurgia, diretta da Marco Azzola Guicciardi, è stata tra le prime in Italia a introdurre, il 18 dicembre scorso, la nuova procedura denominata Aspire.

Una nuova tecnica per la chirurgia dell’obesità

La tecnica è stata utilizzata per una paziente comasca di 33 anni che al momento dell’intervento pesava 110 chili e aveva un indice di massa corporea (BMJ) pari a 40, che sta a indicare un’obesità di III grado. L’innovativo intervento, che dura circa 15 minuti, viene eseguito per via endoscopica e con ricovero limitato a un giorno. Consiste nell’inserimento, eseguito con una gastroscopia, di una speciale sonda gastrica collegata a una porta di accesso sulla parete addominale. “Il paziente – spiega il primario - viene addestrato ad eseguire attraverso di essa, venti minuti dopo la fine di ogni pasto, la svuotamento e il lavaggio gastrico. Importante e parte integrante del metodo è l’accompagnamento a migliori abitudini alimentari con dietista e psicologo”. L’aspirazione del cibo dallo stomaco rimuove circa il 30% delle calorie ingerite. Il sistema, come si diceva, è una novità per l’Italia. L’ospedale di Cantù è il secondo ad averlo impiegato dopo una struttura di Roma ed è già diffuso negli Stati Uniti e in diversi altri stati europei mostrando risultati, in termini di perdita di peso, sovrapponibili agli interventi come la resezione gastrica (sleeve gastrectomy) e il bendaggio gastrico, senza però le complicanze e gli effetti collaterali che possono verificarsi in caso di intervento chirurgico. L’Aspire si affianca alle altre procedure e interventi eseguiti dall’Unità Operativa dall’inizio dell’attività di chirurgia bariatrica, avviata nel 2008: inserimento endoscopico di palloncino intragastrico, anche regolabile, bendaggio gastrico, resezione gastrica a manicotto (sleeve gastrectomy), RYGBP (by pass gastrico), derivazione bilio-pancreatica, eseguiti di routine in laparoscopia, seguendo la vocazione del reparto, rendono ancora più completo il panorama terapeutico disponibile per la cura dell’obesità, vera epidemia mondiale.

I dati

Dal 2008 al 2018 la Chirurgia Generale ha seguito in ambito bariatrico 436 pazienti, eseguito 526 procedure e ha in carico per il follow up oltre 200 persone. L’équipe che si occupa di chirurgia bariatrica è costituita da 3 chirurghi, un medico nutrizionista, una dietista, una psicologa e uno psichiatra e collabora con pneumologi, anestesisti, cardiologi, radiologi e si avvale di un gruppo di infermieri per il monitoraggio e la gestione assistenziale dei pazienti.

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