Raid animalista al Parco Pineta: "No all'uccisione dei chinghiali"
La replica: "La situazione sta diventando insostenibile per tutti gli agricoltori".
Raid animalista notturno alla sede del Parco Pineta per dire basta all'abbattimento dei cinghiali.
Raid animalista: l'accusa
Nella notte tra il 13 e 14 aprile, i militanti del gruppo Centopercentoanimalisti hanno affisso sull’ingresso della sede dell’ente, in via Manzoni, due manifesti per dire stop all’uccisione degli ungulati. "Secondo questi signori i cinghiali vanno uccisi, così la loro carne potrà venir venduta. E’ un buon affare - si legge nella rivendicazione - Un domani, all’occorrenza, lo stesso parametro potrà venir applicato per caprioli e cervi che oggi dicono di voler proteggere".
La replica
"Il problema degli ungulati e dei cinghiali presenti nel Parco Pineta sta diventando insostenibile per tutti gli agricoltori - dichiara l'agricoltore di Castelnuovo Bozzente Gabriele Bosetti - Le prime tracce del problema sono visibili in pieno inverno, quando le campagne sono incolte e i cinghiali danneggiano le aree a prato, scavando delle vere e proprie fosse, alla ricerca di radici e insetti, danneggiando la coltura e rendendo difficile e improduttiva la fienagione. A primavera, poi, vengono danneggiati anche i campi di frumento e, in piena estate, le coltivazioni di mais. Gli animali, ghiotti delle tenere pannocchie in formazione, fanno razzia del potenziale raccolto".
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