Salvini qui, Salvini là e il Pd in cerca di un'identità: il manifesto di Broggi

Stoccata del segretario provinciale del Partito democratico: "I nostri non li vediamo mai".

Salvini qui, Salvini là e il Pd in cerca di un'identità: il manifesto di Broggi
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Salvini da combattere ma come combattere Salvini? Il tema, da qualche giorno rimbalzato nelle cronache nazionali dopo le riflessioni pubblicate da Giulio Cavalli su Linkiesta.it, trova terreno fertile nel segretario del Pd comasco, Federico Broggi.

Salvini e la sveglia suonata da Broggi al Pd

E' bastato un post (lungo) scritto da Federico Broggi per attirare l'attenzione e aprire il dibattito. Il segretario lariano del Partito democratico non ha usato giri di parole. Subito al sodo. "Sbagliamo a pensare che Salvini possa essere combattuto solo con l'indignazione e l'irrisione per un weekend al Papeete, per l'inno di Mameli e le tante altre goliardate che ne caratterizzano l'uomo politico. Sbagliamo perché, piaccia o non piaccia, i più vedono oggi in lui un politico a misura d'uomo. Sbagliamo perché Salvini va combattuto sul piano politico, della proposta, sui temi; ma oggi siamo fermi a discutere in modo ridicolo sulla primogenitura di una mozione di sfiducia che altro non farà che rafforzarlo".

Critiche, autocritiche e tanta strada da fare

Broggi usa un metodo alternativo: attaccare Salvini partendo dalla critica al centrosinistra. Proprio così. Stoccata di quelle clamorose, al suo stesso partito. "Combattere Salvini vuol dire presentare un'agenda politica diversa e incalzare lui e la maggioranza a realizzarla. Oggi non esiste un programma ambientale, i cambiamenti climatici vengono guardati col sorriso; sulla sicurezza c'è solo la versione del "fuori il negro", ma la sicurezza è tanto altro; sul lavoro non basta inserire il reddito di cittadinanza, perché così facendo irridiamo un mare di cittadini... E torniamo "umani" anche noi, perché Salvini, piaccia o no, ieri era alla festa della Lega a Colico, mentre i nostri qui non li vediamo mai, perché è più comodo andare a Milano, dove si vince, o a Firenze, dove si vince. Io voglio che si scriva un'altra strada e sono convinto che in tanti lo vogliano. Voglio un Pd che sappia tornare davvero in mezzo alle persone e per farlo serve l'aiuto dei tanti giovani che ci sono e ci credono ancora".

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