Selvatici devastazioni a raffica a Piano Porlezza

"Non abbassiamo la guardia, situazione gravissima: già dai prossimi giorni vigileremo sugli interventi".

Selvatici devastazioni a raffica a Piano Porlezza
Pubblicato:
Aggiornato:

Dopo l’azione di Coldiretti arrivano i primi, attesi provvedimenti contro le invasioni di cervi e cinghiali che, nelle ultime settimane, hanno assunto a Piano Porlezza proporzioni devastanti e inaccettabili peggiorando persino il quadro (già drammatico) che si è verificato la scorsa estate.

Selvatici devastazioni a raffica a Piano Porlezza

I nuovi provvedimenti deliberati dalla Comunità Montana consentiranno una gestione più snella ed elastica nella riserva del lago di Piano, sia relativa al contenimento, sia consentendo allo stesso tempo di avere maggiori certezze sui risarcimenti. “Provvedimenti – dice il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi - che arrivano dopo le proteste di  Coldiretti che più volte ha incontrato i produttori sui campi del Porlezzese, in particolare a Carlazzo, monitorando costantemente una situazione che si è aggravata sempre più nel tempo e che è, oggettivamente, sfuggita di mano. Accogliamo le promesse positivamente, ma con la sana filosofia contadina, che aspetta i fatti prima di giudicare: di parole, in questi anni, se ne sono sentite anche troppe”.

Prati come campi di battaglia

E i fatti, per ora, raccontano di prati che assomigliano più a campi di battaglia bombardati che non a prati e pascoli: camminando sulla piana a occidente del lago di Piano, la devastazione è totale, con i prati puntellati dalla terra smossa dai cinghiali, coi covoni di fieno resi inservibili dai cervi, che hanno divelto persino gli imballi in plastica per cibarsene. Difficile camminare nei prati costellati dalle fatte e deiezioni dei selvatici, che rendono ormai inservibile l’erba rimasta. La terra gelata (ieri le temperature erano sottozero) ha immortalato e cristallizzato le impronte degli ungulati, che hanno tracciato veri e propri sentieri. Un’ecatombe, insomma, “protrattasi per troppo tempo nel silenzio e nell’inerzia di chi doveva intervenire”.

I racconti delle vittime

La scorsa estate, Angelo e Roberto Crispi hanno denunciato per primi la gravità della situazione: nei loro campi non è cambiato nulla, anzi i danni sono aumentati. Alessandro Rusconi: “Impossibile lavorare il terreno. Già dal primo sfalcio i selvatici hanno iniziato ad arare i prati, ora inservibili. Andranno ripristinati per gli anni a venire, ma con ogni probabilità sarà tutto inutile, perché gli animali torneranno e faranno esattamente la stessa cosa”. Luigi Casarini: “L’unica pretesa che abbiamo è di poter condurre i nostri fondi. L’agricoltore non avrebbe bisogno di indennizzi se viene lasciato lavorare… sintetizzando, si risolva il problema della fauna selvatica una volta per tutte e nessuno chiederà più nulla! Ciò che pretendiamo è di poter lavorare degnamente i terreni su cui operiamo: oggi purtroppo non è così, di fatto non siamo più padroni dei nostri prati”.

Lo conferma la moglie Tania: “Chi oggi conduce fondi all’interno del Sic (Sito di interesse comunitario) e della riserva, alla prova della realtà, deve accontentarsi di quanto lasciano i cervi e i selvatici. E di fatto si tratta di briciole, dato che ormai il 60% del fieno è perso per causa degli ungulati. In concreto, anziché i nostri, animali, ci troviamo a dover mantenere anche i selvatici. E’ inaccettabile”.

“I campi sono pieni di zolle rivoltate” evidenzia Alberto Pini di Carlazzo “il terreno ne risente per un paio d’anni, e quando le incursioni sono ripetute è un vero disastro”. Ma anche Elisa Rusconi, nella sua azienda agricola, si ritrova con i campi devastati: “Quest’anno è stato impossibile effettuare i tre tagli di fieno, è ora di dire basta a questo problema”. Anche Davide Del Fante e Carlo Ciappesoni hanno evidenziato la gravità della situazione, apprezzando la mobilitazione messa in atto da Coldiretti: “Situazione insostenibile, è da anni che triboliamo con questi cervi, i terreni sono tartassati. Facciamo di tutto per evidenziare la situazione, i selvatici distruggono tutto… sono ormai una presenza fissa e quotidiana nei nostri terreni, rovinano i balloni di fieno e, di conseguenza, i costi di questo problema sono altissimi e in continuo aumento. Non ne possiamo più”.

Angelo e Roberto Crispi riassumono la situazione: “I problemi sono sostanzialmente due, e purtroppo si verificano in contemporanea: da un lato i cervi, che pascolano ormai indisturbati nei nostri prati, a decine, lungo l’intero corso dell’anno. Allo stesso tempo, è quotidiana l’incursione dei cinghiali che rivoltano le zolle. Serve un intervento veloce per azzerare il fenomeno, la situazione è davvero più che critica, al di là del sopportabile”.

“Una situazione gravissima” conclude il presidente Trezzi “che ci impone di mantenere un’allerta continua e di non accontentarci più delle promesse. Continueremo a monitorare la situazione, servono interventi subito, perché già oggi gli ungulati sono tornati nei campi, e a danno si somma danno. Invitiamo con forza le imprese a denunciare ogni incursione subita, e con essi i cittadini: ormai i selvatici invadono orti e giardini e in tutto il Porlezzese le devastazioni sono ormai a ridosso dalle case e dagli orti, e ciò è purtroppo comune ad ampie porzioni del territorio delle due province. Ormai per coltivare le patate – cito un esempio fra i tanti - bisogna costruirsi quasi un bunker, recintando completamente il fondo. E’ una situazione inammissibile, noi non abbassiamo certamente la guardia”.

Le immagini delle devastazioni

Le immagini delle devastazioni a Como-Lecco hanno fatto ormai il giro d’Italia e sono state proiettate anche davanti a Montecitorio un mese fa (7 ottobre), in occasione della più grande manifestazione mai realizzata a Roma contro l’invasione degli animali selvatici, a cui hanno partecipato anche gli agricoltori e gli allevatori delle due province. Del problema fauna selvatica nel Lario si è occupata anche la stampa internazionale, con un articolo uscito nelle scorse settimane sul londinese The Guardian.

Cinghiali-2 - Tania e Luigi Casarini(1)
Foto 1 di 3
Cinghiali-5 - Elisa Rusconi
Foto 2 di 3
Cinghiali-4 - Angelo Crispi
Foto 3 di 3
Seguici sui nostri canali