Telefono Donna Como senza fondi da luglio

Caos sui fondi di Telefono Donna Como. La nota associazione comasca che aiuta le donne maltrattate rischia di non poter più farlo.

Telefono Donna Como senza fondi da luglio
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Difficoltà per Telefono Donna Como. Il noto centro per donne maltrattate è infatti senza fondi regionali dallo scorso luglio. Problemi burocratici tra l'associazione e il Comune di Como stanno mettendo a rischio la loro operatività.

Telefono Donna Como: l'allarme delle presidenti

Scaduto l'ultimo progetto stipulato con Regione Lombardia attraverso il Comune di Como (capofila sul territorio della provincia), l'associazione non ha ancora avuto un rinnovo. In ballo ci sono 229mila euro di finanziamenti per un biennio. Fondi necessari all'associazione per gestire il servizio sul territorio.

Dal 1991 infatti Telefono Donna ha accolto circa 4700 donne, quasi 300 solo nel 2017. Inoltre l'associazione è l'unica nel comasco a mettere a disposizione delle donne maltrattate in situazioni di estremo pericolo una casa rifugio ad indirizzo segreto. La gestione di quest'ultima è della Cooperativa L'una e le altre, un ramo di Telefono Donna.

Il problema si è posto lo scorso luglio quando il Comune di Como avrebbe subordinato la possibilità di ricevere i fondi della Regione all'aggiudicazione di una gara d'appalto per la gestione del servizio centro antiviolenza. Una soluzione che la presidente di Telefono Donna, Giuliana Fara, e di L'una e le altre, Jerta Zoni, hanno dichiarato "incompatibile con i principi dell'associazione e compromette il metodo di accoglienza utilizzato dai centri antiviolenza. Le donne vengono da noi perché si sentono protette. Per questo è fondamentale per noi mantenere il nostro metodo di lavoro. Non possiamo perdere, oltre che i fondi, la nostra identità".

Cambio di procedura rispetto alle altre zone della Lombardia

Da quanto segnalato da Telefono Donna, la procedura scelta per l'assegnazione del servizio e dei fondi nella zona comasca si differenzierebbe da quella degli altri comuni della Lombardia. Questi ultimi infatti hanno già stipulato con i centri antiviolenza apposite convenzioni secondo la normativa in materia. Non avendo accettato l'idea "dell'appalto per l'accoglienza alle donne", Telefono Donna non ha partecipato al bando di gara che è andato deserto. Il problema è che, se entro fine anno non si trova una soluzione, i fondi rischiano di andare persi.

"Chiediamo l'intervento di tutte le forze politiche e sociali affinché venga valorizzata la presenza sul territorio di Telefono Donna, riconoscendo la sua esperienza e i risultati raggiunti - hanno spiegato le due presidenti - ed insistiamo per la stipulazione della convenzione, utile al finanziamento regionale, in conformità di quanto disposto per legge".

Oggi, in mattinata, l'incontro dell'amministrazione comunale con le rappresentanti di Telefono Donna. "Siamo assolutamente disponibili e auspichiamo di trovare un accordo" commentato la Fara e la Zoni.

I numeri di Telefono Donna

Nel 2016 sono state 271 le donne accolte e affiancate dall'associazione comasca, 193 italiane e 78 straniere. Sono state 170 le donne con figlie, 114 quelle che lavorano e 77 quelle che hanno denunciato uomini violenti. A 46 di loro sono state fornite consulenze psicologiche e a 84 consulenze legali. Nel team di Telefono Donna, oltre alla ventina di volontarie, sono infatti presenti in sede quattro psicologhe e due avvocati.

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