Urla, insulti, minacce contro il comandante della Polizia locale scatta l'indagine sul consigliere di minoranza

Clamoroso episodio a Olgiate Comasco, Mario Fioravanti denuncia Marco Bernasconi.

Urla, insulti, minacce contro il comandante della Polizia locale scatta l'indagine sul consigliere di minoranza
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Urla, insulti, minacce contro il comandante, dentro e fuori il Comando della Polizia locale di Olgiate Comasco. Scatta l'indagine nei confronti del consigliere di minoranza Marco Bernasconi.

Urla, insulti, minacce: episodio clamoroso a Olgiate Comasco

E' successo pochi minuti dopo le 10, ieri. Un caso cui hanno assistito in diretta alcuni passanti nella zona del Comando della Polizia locale, nei pressi del Municipio e della scuola media. Urla avvertite nitidamente. Quelle del consigliere di minoranza Marco Bernasconi contro il comandante Mario Fioravanti. Il motivo delle urla? Bernasconi ha chiesto un'informazione, per verificare se un conoscente fosse effettivamente incappato in un verbale per non aver rispettato un semaforo rosso. Al diniego del comandante, che ha spiegato di non poter soddisfare la richiesta, non essendo Bernasconi il conducente del veicolo in questione e nemmeno il legale rappresentante del proprietario, il consigliere non si è trattenuto. Sfogo, toni accesi. Sino al punto da far scattare un'indagine sull'accaduto.

Il comandante: "Io parte lesa"

Mario Fioravanti è allibito. Chi era presente al momento del fatto racconta come Fioravanti non abbia assolutamente perso la calma.

"Ho spiegato al consigliere che l'informazione da lui richiesta non poteva essere data. Come ha reagito Bernasconi? Io mi limito a dire che mi sento parte lesa e notizierò ciò che è successo al sindaco e alla Procura della Repubblica, alle Autorità competenti. Non seguo io le indagini e ne sono ben contento. Intanto si stanno raccogliendo più testimonianze, anche spontanee". Senza troppi giri di parole, si parla apertamente di insulti, mancanza di rispetto, persino minacce. Praticamente il bis dell'altrettanto clamoroso episodio che aveva visto lo stesso consigliere di minoranza sbottare contro l'assessore Luca Cerchiari, delega allo Sport. Addirittura minacciandolo di botte, in presenza del sindaco Simone Moretti. Episodio avvenuto non più tardi di un mese fa (17 settembre). E quando ancora non è certo se l'Amministrazione voglia denunciare Bernasconi per le minacce al membro di Giunta, ecco l'ulteriore elemento di preoccupazione.

La versione del consigliere di minoranza Bernasconi

Marco Bernasconi, raggiunto telefonicamente mentre è in partenza per un viaggio all'estero, esterna tutt'altra versione dei fatti.

"Mi vuole denunciare? Il comandante vuole denunciarmi? Io non ho paura. Vorrà dire che presenterò una controdenuncia. Minacce e insulti? Non ho perso la testa. Non offenderei mai un pubblico ufficiale. Mentre parlavo con un agente che cercava di tranquillizzarmi, fuori dal Comando della Polizia locale, ho detto che anche il comandante, quando toglie la divisa, è un cittadino come tutti. Ho detto che, data la sua arroganza, sarebbe stato da spaccargli la faccia... Ma non stavo parlando col comandante. Non deve dimenticare, il comandante, che è un dipendente comunale. Dunque, vuole denunciarmi? Io lo denuncerò alla Prefettura e alla Procura della Repubblica, ad esempio per omissioni in atti d'ufficio. Lui, che è il comandante, perché ha lasciato che un cartello di segnalazione di cantiere rimanesse per quasi una settimana in mezzo a via Milano senza essere adeguatamente segnalato? Se lui ha testimoni, anch'io ne ho, su quanto accaduto mercoledì. E verificherò tutto ciò che non va nel Comando e negli uffici comunali. Io non ho paura".

Sindaco informato dei fatti

"Episodio inqualificabile". Lo dice dispiaciuto, il primo cittadino Simone Moretti. Che aggiunge una riflessione personale. "Non ci sono parole per definire altrimenti quest'ultimo episodio, dopo quanto era accaduto anche nei confronti dell'assessore Cerchiari. Non so cosa stia succedendo al consigliere Bernasconi  e vorrei parlargli per poter capire. Se restiamo nella critica amministrativa, tutto è legittimo. Ma lui, ancor più perché ricopre una carica pubblica, non può arrivare a un'escalation del genere. Prima lo sfogo in Consiglio, poi nell'incontro con l'assessore, adesso attaccando il comandante".

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