Prima le rubano il cellulare, poi la molestano a Como. La vittima è una 13enne

Dopo aver scoperto l'abuso la famiglia della ragazza si è recata a casa degli aggressori dove è nata una colluttazione.

Prima le rubano il cellulare, poi la molestano a Como. La vittima è una 13enne
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Ore di paura per una giovanissima di soli 13 anni di origini nigeriane, abusata sessualmente a Como da due giovani connazionali poco più che ventenni, regolari sul territorio nazionale, la notte tra il 5 e il 6 ottobre.

Incubo a Como per una 13enne: prima le rubano il cellulare, poi la molestano a Como

Dopo la denuncia della vittima, avvenuta lunedì 7 ottobre, i due giovani sono stati immediatamente individuati e fermati dai poliziotti della squadra volanti della Questura di Como, i quali, sentito il P.M. di turno, hanno disposto d’iniziativa due fermi di p.g. ed accompagnato i presunti colpevoli presso la Casa Circondariale “Bassone”, in attesa di convalida del provvedimento restrittivo. I fatti risalgono alle ore 21.30 di sabato 5. La giovane vittima sarebbe stata improvvisamente avvicinata da un suo connazionale nei pressi della via Napoleona, all’angolo con la via De Cristoforis, in zona aveva accompagnato a casa un’amica con la quale aveva trascorso la serata. Il giovane le avrebbe strappato di mano il telefono cellulare per poi allontanarsi a piedi. Oltre all’amica, la ragazza aveva trascorso la serata anche con un altro suo connazionale ventenne, amico del presunto rapinatore.

La ragazza, per recuperare il suo telefono, si sarebbe posta all’inseguimento del giovane. Giunti in via De Cristoforis, lo stesso l’avrebbe presa per un braccio ed obbligata ad entrare nel proprio appartamento. Qui si sarebbe consumato l'abuso. Infatti la ragazza ha riferito di avere subito abusi sessuali sia dal padrone di casa che dal suo amico, che nel frattempo li aveva raggiunti. Soltanto alle 6 del mattino, mentre i due giovani dormivano, la giovane vittima ha avuto la forza di recuperare il proprio cellulare e scappare a casa dalla famiglia, che nelle ore precedenti aveva già allertato della scomparsa i Carabinieri della Compagnia di Cantù.

La famiglia della vittima dagli aggressori

Evidentemente ancora scossa dal dramma della notte precedente, la giovane ragazza ha avuto la forza di raccontare tutto alla madre solo una volta tornata da scuola, alle ore 14 del lunedì. Una volta appresa la triste vicenda, la madre della vittima, insieme ad altri due familiari, si sono recati presso l’abitazione di uno dei due aguzzini, trovandolo ancora in casa. Qui è nata una colluttazione, da cui deriva l’intervento della Squadra Volanti della Questura, allertata da alcuni passanti. Intervenuti sul posto, i poliziotti di Viale Roosevelt hanno immediatamente accompagnato in Questura i due presunti autori, e la giovane vittima in ospedale per gli accertamenti del caso, i quali hanno confermato l’atto sessuale, con 3 giorni di prognosi.

In carcere

Contestualmente, su disposizione della Procura di Como, si è provveduto a perquisire l’abitazione dove si sarebbe consumato il delitto. Sono stati sequestrati indumenti e lenzuola sui cui erano ancora presenti tracce ematiche e biologiche di varia natura. L’esito positivo della perquisizione, nonché il referto medico e le dichiarazioni della vittima hanno poi portato la Questura, in accordo con il Pubblico Ministero, a rilevare la sussistenza delle condizioni necessarie a disporre la misura del per entrambi i presunti autori per il reato di atti sessuali con minorenne, con contestuale accompagnamento presso la Casa Circondariale “Bassone”.

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