Sequestrati immobili a Como per un milione di euro agli eredi di un mafioso

Una confisca che deriva da approfondimenti investigativi condotti dai finanzieri.

Sequestrati immobili a Como per un milione di euro agli eredi di un mafioso
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L'operazione è stata portata a termine dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como ed il Centro Operativo di Milano della Direzione Investigativa Antimafia che hanno dato esecuzione ad un decreto emesso dal Tribunale di Como, su proposta del Direttore della DIA, Gli eredi e i soggetti interposti di C.C., nato a Napoli e residente in Como, deceduto nel gennaio del 2017, si sono visti sequestrati immobili a Como.

Sequestrati immobili a Como per un milione di euro

Una confisca che deriva da approfondimenti investigativi condotti dai finanzieri nei confronti del defunto. L'uomo aveva intrattenuto, nel tempo, rapporti con la criminalità organizzata, camorra e ‘ndrangheta. Era entrato in posesso di beni mobili e immobili con metodi connotati da intimidazione di tipo “mafioso”, o comunque volti a trarre profitto con mezzi non leciti. Traffico internazionale di armi e sigarette di contrabbando, estorsione attraverso minaccia e violenza, uniti all’attività di "riscossore e mediatore di crediti" per conto di clan camorristici, delineavano l’elevato profilo criminale di C.C.. Fin dal 1975, ha vissuto abitualmente con i proventi delle attività illecite, oltre ad essere stato più volte condannato per reati commessi nell’ambito di associazioni a delinquere di stampo mafioso.

Sulla scorta della proposta formulata dal Direttore della DIA, il Tribunale Ordinario di Como Sezione Penale ha emesso specifico decreto disponendo il sequestro di 4 abitazioni per un valore complessivo di circa un milione di euro, tutti ubicati nel Comune di Como e rientranti nella disponibilità del nucleo familiare del deceduto e/o di soggetti interposti. Il provvedimento è stato eseguito, congiuntamente, dal personale del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Como e della DIA di Milano.

Commenti
Abdoulaye

bravo

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