Violentata dopo una serata insieme, arrestato dalla Polizia di Stato

Era la prima volta che uscivano ma lui non ha accettato il rifiuto della ragazza.

Violentata dopo una serata insieme, arrestato dalla Polizia di Stato
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Violentata dopo una serata insieme, arrestato un 24enne.

Violentata al primo appuntamento

La Polizia di Stato di Como ha arrestato un 24enne equadoregno residente a Como e regolare sul territorio, con precedenti per reati contro il patrimonio. L'uomo è accusato del reato di violenza sessuale ai danni di una 18enne comasca.

Il fatto è avvenuto la notte del 1 maggio: era da poco passata la mezzanotte quando due pattuglie della Squadra Volante, impegnate per un controllo in viale Innocenzo,sono state avvicinate da un’auto dalla quale scesero tre ragazzi, che, visibilmente preoccupati, hanno raccontato che stavano accompagnando una loro amica in Questura per denunciare una violenza sessuale da lei subita poco prima.

Gli agenti hanno immediatamente parlato con la ragazza, ancora molto scossa per l’accaduto, e hanno richiesto l’intervento di personale del 118. La ragazza è stata quindi accompagnata in pronto soccorso all’ospedale Sant’Anna di San Fermo della Battaglia per le cure e gli accertamenti del caso.

Accompagnata in Questura, la ragazza ha spiegato di aver conosciuto l’aggressore circa 10 giorni prima e di essersi scambiati diversi messaggi prima di concordare di uscire per conoscersi meglio. La sera prima si erano incontrati, intorno alle 20.45 nei pressi della sua abitazione, passeggiato per le vie del centro e, dopo aver acquistato alcune birre, sono entrati in un cortile per sedersi a chiacchierare.

La ragazza ha quindi raccontato agli agenti che il ragazzo ha più volte provato a baciarla, ma lei lo ha rifiutato, fino a quando, a fronte della sua evidente resistenza, l'ha costretta con la forza a subire un rapporto completo. Lasciata libera, la ragazza ha chiamato i suoi amici per chiedere aiuto.

La successiva attività investigativa, effettuata dagli investigatori della Squadra Mobile e coordinata dalla locale Procura, ha permesso di raccogliere gravi indizi nei confronti dell’indagato; in particolare elementi probatori sono emersi dal cellulare della vittima, dall’analisi delle telecamere di videosorveglianza e dalla consulenza genetico forense delle tracce biologiche raccolte.

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