Cities racconta la città attraverso scatti e dipinti FOTO

L’inaugurazione si terrà giovedì 25 ottobre alle 19 ma la mostra sarà poi aperta al pubblico in via Rodari 8 fino al 10 novembre prossimo.

Cities racconta la città attraverso scatti e dipinti FOTO
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Alla scoperta delle città attraverso gli occhi (e le opere) di artisti e fotografi. E’ questo il fulcro della nuova collettiva, "Cities_exhibition#01", ospitata da Francesco Corbetta Studio.

Cities: scoprire la città attraverso l'arte

L’inaugurazione si terrà giovedì 25 ottobre alle 19 ma la mostra sarà poi aperta al pubblico in via Rodari 8 fino al 10 novembre prossimo. Protagonisti di questo nuovo appuntamento con l’arte, l’architettura ma anche il sociale - alla riscoperta di quello che rappresentano oggi le città - ci sono cinque artisti molto noti sul territorio comasco. Saranno infatti proposte le opere di Elena Borghi, Marco Brenna, lo stesso Francesco Corbetta, Fabrizio Musa e Carlo Pozzoni.

Francesco Corbetta
Foto 1 di 5

Francesco Corbetta

Fabrizio Musa (1)
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Fabrizio Musa

Carlo Pozzoni
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Carlo Pozzoni

Elena Borghi
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Elena Borghi

Marco Brenna
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Marco Brenna

A raccontare cosa rappresenta questa mostra il presidente dell’Ordine degli Architetti Michele Pierpaoli: "La città è tra le fonti di maggiore ispirazione per l’artista: è lo scenario più complesso della vicenda umana, è la “cosa umana per eccellenza”, come scriveva Claude Levi-Strauss. E’ scena che prende forma dall’uomo, dalla sua storia, e muta nel tempo; tuttavia contribuisce a dare forma all’uomo stesso e alle sue relazioni: il processo è circolare.

La città è composta da pieni e da vuoti, da architetture e da spazi, attraversata dal tempo e dagli individui: di tutto ciò è il principio generale di relazione. E’ terreno di quotidianità, di incontri di energie, di sublimi costruzioni, ma anche di divisioni, solitudini, fratture, contraddizioni, attese: è metafora in forma di pietra della condizione umana di ogni tempo.

Su questa metafora fatta pietra ed animata, l’artista opera, deve operare, su un fotogramma tra i milioni possibili, escludendo e scegliendo; operando mutazioni arbitrarie o riparazioni, generando spazi nuovi, reali o mentali, richiamando i drammi della storia e le irrequietudini del presente. Nell’incontro con la città avrà trasfigurato la sua esperienza e il proprio pensiero in segni e opere di una nuova oggettività, che portano con sé, con incommensurabile sintesi attraverso il processo creativo, la rappresentazione del mondo di cui siamo parte".

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