Seconda edizione per il Gran Ballo di fine '800 al Teatro Sociale

Appuntamento a sabato 4 maggio per una serata d'altri tempi.

Seconda edizione per il Gran Ballo di fine '800 al Teatro Sociale
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Ritorna, per il secondo anno consecutivo a Como, una tradizione cara al territorio, in voga da metà Ottocento fino a circa gli anni Sessanta del Novecento: quella dei balli, un tempo più noti con la dicitura “feste da ballo”, solitamente organizzate nel periodo di Carnevale, in prossimità dell’inaugurazione della stagione lirica. Fa il "bis" dopo il successo dello scorso anno il Gran Ballo di fine '800 al Teatro Sociale.

Gran Ballo di fine '800

Al Sociale, sabato 4 maggio, l’evento va a sancire una festa di primavera e, al contrario di quanto avveniva fino al secolo scorso, il termine della Stagione notte 2018/2019, preludio al ricco calendario estivo.

Dopo la stagione dei balli a Vienna, dopo gli appuntamenti più blasonati, che animano molte capitali mitteleuropee, il Teatro Sociale di Como riapre le danze e si innesta in questo circuito europeo.

Le danze storiche, riscoperte in molti anni di studio e riproposte in maniera filologica da Nino Graziano Luca con la Compagnia Nazionale di Danza Storica, faranno risuonare ogni spazio del Teatro; tolte le sedute, la platea tornerà ad essere sala da ballo ed i palchi, come un tempo, un punto di affaccio privilegiato per dominare le coreografie; la Compagnia Nazionale di Danza Storica sarà vestita rigorosamente in abiti d’epoca, consigliati anche agli ospiti, in alternativa il dress code può consentire il lungo per le signore e la cravatta nera per gli uomini.

L'experience

Il Teatro quest’anno propone un’experience destinata a chi desidera avere una visita guidata, con alcuni aneddoti a ricordare la storia dei balli al Teatro Sociale e, pur non partecipando al ballo, assistere allo spettacolo, osservando dalle gallerie la Compagnia Nazionale di Danza Storica comporre quadriglie, valzer e galoppi: due sono i turni (ore 18.30 e 21.30) in cui sarà possibile accedere alle gallerie e, per circa 45 minuti, osservare, non osservati, le coreografie, come all’interno di un film d’altri tempi.

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