Consiglio comunale online: Rapinese porta la protesta a Palazzo Cernezzi

Rapinese: "Stiamo comunicando che siamo un comune di trogloditi".

Consiglio comunale online: Rapinese porta la protesta a Palazzo Cernezzi
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Il Consiglio comunale online. E' quello che chiedono le circa 50 persone presenti questa sera, lunedì 24 settembre, a supporto della richiesta avanzata dal consigliere di minoranza Alessandro Rapinese.

Consiglio comunale online: la protesta

Un servizio che manca quello della trasmissioni in streaming del Consiglio comunale, oggi è fornito da moltissimi Comuni, anche molto più piccoli di un capoluogo di provincia quale è Como. Un servizio che è stato più di una volta richiesto dal gruppo consigliare di Rapinese sindaco. Nessuna risposta però è arrivata in questo senso.

Per il momento l'unica possibilità per i cittadini di ascoltare cosa avviene durante i Consigli comunali, oltre a recarsi a Palazzo Cernezzi, è ascoltare le registrazioni che vengono caricate a qualche giorno di distanza dalla seduta sul sito ufficiale del Comune. Questa sera in tanti si sono recati con un foglio recante la scritta "online" a Palazzo Cernezzi proprio per chiedere questo servizio e permettere a chiunque lo voglia di seguire anche da casa il dibattito tra le forze politiche.

La richiesta di Rapinese

"Fissa la massima pubblicizzazione dei Consigli comunali anche utilizzando mezzi tecnologici". E' tra i compiti che il Regolamento del Consiglio di Como dà al presidente dell'assemblea, ovvero Anna Veronelli. Questo l'incipit della preliminare del consigliere Rapinese proprio sul tema della trasmissione in streaming delle sedute. Quindi si rivolge a tre membri della Giunta che a suo parere dovrebbero lavorare in questo senso: Amelia Locatelli, incaricata dei rapporti con Consiglio comunale, Elena Negretti, assessore all'Innovazione tecnologica e Simona Rossotti, in carica alla comunicazione, alla quale Rapinese spiega: "Stiamo comunicando che siamo un Comune di trogloditi".

"Questa istanza non ha colore politico: l'unico obiettivo è rendere trasparente quello che accade in quest'aula - ha sottolineato la consigliera Ada Mantovani - Finora abbiamo raccolto circa 500 firme che saranno protocollate in Comune".

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