Parcheggi a rotazione a Como: la Giunta rinnega la scelta e partono gli sfottò dall'opposizione

Sul tema sono stati chiesti chiarimenti in Consiglio comunale dalle opposizioni.

Parcheggi a rotazione a Como: la Giunta rinnega la scelta e partono gli sfottò dall'opposizione
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La questione dei parcheggi a rotazione in alcune aree a ridosso della città murata sta portando scompiglio nella Giunta comasca del sindaco Mario Landriscina.

Parcheggi a rotazione: sosta più cara e a tempo

Facciamo il punto della situazione. Era il 6 dicembre scorso quando in seduta di Giunta gli assessori di Como approvavano la delibera portata dall'assessore alla Mobilità Vincenzo Bella su "regolamentazione e adeguamento tariffario della sosta" in alcune aree della città. Nello specifico la delibera prevede "di attuare in via sperimentale, per un periodo di 6 mesi a partire dalla data di esecutività dell’ordinanza dirigenziale di attuazione delle modifiche oggetto del presente atto, l’adeguamento della tariffa di sosta della prima ora, passando dalla tariffa esistente di € 1,00 alla tariffa di € 1,50, nelle seguenti vie: viale Lecco; via Manzoni; via Ugo Foscolo; Largo Leopardi; Lungo Lario Trieste; viale Varese (fra piazza Cacciatori delle Alpi e via Cinque Giornate)".

Ma non solo. Anche "di attuare in via sperimentale, per un periodo di 6 mesi, la regolamentazione della sosta consentendo un tempo massimo di stazionamento pari a 2 ore, previo inserimento del numero di targa nel parcometro e che non potrà ripetersi nell’arco della giornata, nelle seguenti vie: viale Lecco; piazza Verdi (Giardini Maggiolini); via Manzoni; via Ugo Foscolo; Largo Leopardi; Lungo Lario Trieste; viale Varese (fra piazza Cacciatori delle Alpi e via Cinque Giornate)".

Quindi non solo residenti, lavoratori e visitatori troveranno tariffe più alte nelle sopracitate vie ma non potranno far sostare la propria auto per più di due ore". Un'iniziativa che l'assessore ha giustificato con l'obiettivo di favorire la rotazione delle auto negli stalli. Delibera del 6 dicembre, come detto, approvata dalla Giunta quel giorno; unici assenti Alessandra Locatelli, Adriano Caldara e Simona Rossotti. 

Le polemiche in Consiglio comunale

Una decisione sulla quale ieri sera, lunedì 21 gennaio, in Consiglio comunale la consigliera Ada Mantovani della lista Rapinese sindaco ha chiesto spiegazioni. "Ho molti dubbi su questo concetto di rotazione. Ho analizzato alcuni regolamenti di altre città e solitamente il concetto del 'non ripetibile' si applica perché viene offerta una tariffa agevolata, come ad esempio la prima mezzora gratis. - ha commentato in una preliminare Mantovani - Vorrei capire quali sono state le motivazioni che hanno portato a partorire un'idea così sui generis. Non solo questa Giunta non ha mantenute la promessa elettorale della prima mezzora gratis, ma pone anche delle limitazioni. Non esistono solo le persone che vanno a fare shopping: avete considerato la gente che lavora?"

La retromarcia della Giunta e gli sfottò del Pd

A un mese e mezzo dall'approvazione della delibera, alcuni esponenti della Giunta hanno rilasciato dichiarazioni circa un cambio di rotta. Una scelta che ha subito animato i consiglieri del Partito Democratico. "In Giunta comunale siamo al paradosso: approvano delibere ben precise e poi gli stessi assessori le smentiscono. Per la serie, ‘io non c’ero e se c’ero dormivo’. Ma gli atti parlano”.

Patrizia Lissi, Stefano Fanetti e Gabriele Guarisco vanno all'attacco:: “L’assessore Locatelli si giustifica con il libretto delle assenze. Negretti e Butti sostengono che il provvedimento sia stato approvato a loro insaputa: benone! Speriamo non sia sempre così. Oppure, peggio ancora, parlano di ‘refuso’, che significa un errore di battitura. Alla faccia della tastiera del computer! E il sindaco? Come al solito fischietta guardando in alto”.

Non solo: i consiglieri Pd sottolineano anche, a proposito della presunta sbadataggine di alcuni assessori, che “loro stessi, il 30 agosto scorso, hanno approvato  l'indirizzo operativo 247 sulle ‘Disposizioni in ordine alla predisposizione dell’ordine del giorno della Giunta comunale’ nelle quali si dice che a partire dal 1 ottobre le pratiche per le quali viene chiesta l’iscrizione all’ordine del giorno della Giunta saranno supportate da adeguata istruttoria tecnico-amministrativa e da maggiore condivisione politica, e che a tal fine saranno messe a disposizione degli assessori con adeguato anticipo rispetto alla seduta di prevista trattazione. Quindi, da quella data vengono trasmesse alla Segreteria generale di regola entro il lunedì antecedente alla seduta di prevista trattazione, solitamente il giovedì pomeriggio. Fatta eccezione per quelle di particolare complessità, tra cui, ad esempio, le proposte di deliberazione consiliare, rispetto alle quali il termine retrocede al mercoledì della settimana precedente”.

Insomma, chiosa il segretario cittadino Tommaso Legnani, “i componenti della squadra di Mario Landriscina non hanno scuse: prendono decisioni politiche che indispettiscono chiunque, cittadini e operatori, e poi inventano storielle risibili per scaricarsi di dosso la colpa della scelta. Invece, si assumano le loro responsabilità: credono di aver fatto bene? Vadano avanti per la loro strada. Saranno gli elettori a decidere, a tempo debito, del loro operato”.

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