Polemica sul mese della pace a Cantù, La Torraca: "Lega mostra il volto di partito xenofobo"

L'affondo di Vincenzo Latorraca del Centrosinistra.

Polemica sul mese della pace a Cantù, La Torraca: "Lega mostra il volto di partito xenofobo"
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Un mese intero per parlare di pace. L’iniziativa, promossa dalla Caritas decanale e da nove associazioni, quest’anno sarà ospitata a Cantù. Ma già la prima tappa della manifestazione ha suscitato qualche perplessità nell’Amministrazione comunale: domenica, infatti, la marcia della pace partirà dal capannone di via Milano che in passato ha anche ospitato la discussa “moschea”. Una scelta che, ovviamente, non ha trovato il gradimento dell’Amministrazione comunale, tanto che il sindaco Alice Galbiati ha fatto sapere di voler disertare questa tappa della manifestazione. Sul tema è intervenuto anche Vincenzo La Torraca del Partito Democratico.

Polemica sul mese della pace a Cantù, La Torraca: "Lega mostra il volto di partito xenofobo"

"Il sindaco di Cantù, Alice Galbiati, ha annunciato che non parteciperà alla marcia della pace in programma a Cantù domenica 19 febbraio, almeno nella parte iniziale che prevede, alle 14,30, il concentramento presso la sede dell’Associazione Assalam.
La motivazione risiederebbe nella presunta irregolarità della sede.
Tralasciamo ogni aspetto giuridico, ricordando, a noi stessi, che attualmente il giudice amministrativo, in attesa della definizione del giudizio, ha sospeso l’efficacia del provvedimento del Comune di Cantù e la Corte Costituzionale, richiamando la violazione di diritti inviolabili, come la libertà di culto, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale lombarda.
Consideriamo invece, prima di tutto, la contraddizione evidente: il comune ha concesso il patrocinio all'iniziativa.
Il regolamento comunale, all’art. 13, stabilisce che: “Il patrocinio di manifestazioni, iniziative, progetti consiste nell'informazione alla cittadinanza dell’apprezzamento e del pubblico riconoscimento del valore degli stessi da parte dell’Amministrazione Comunale”.
Se la Giunta, riconoscendo l’alto valore dell’iniziativa, ha concesso il patrocinio, come può ora prendere le distanze e pensare di smembrare in tappe – inesistenti - una manifestazione unitaria?
La Lega mostra così il suo vero volto di partito xenofobo e intriso di pregiudizi, ispirato, nelle parole, a valori cristiani (con la puerile ostentazione di immagini sacre) che in realtà non pratica.
Nel testo dei promotori è espresso il senso autentico della manifestazione: “La marcia della pace, cuore di tutto il mese della Pace, è un momento forte, simbolico, e ci si augura possa smuovere le coscienze e tenere vivo il senso di appartenenza a una comune umanità dove le persone, anche di fede e ideologie differenti, si riconoscono in un senso del bene comune trasversale e ineludibile, da ricercare e preservare con il contributo di tutti”.
La conclusione è un duplice invito: a partecipare per tutti coloro che intendono laicamente e religiosamente dimostrare che vi è un unico genere umano pur tra le differenze ideologiche e religiose; a disertare integralmente la manifestazione per il Sindaco e gli Assessori che non condividono l’unico e non interpretabile senso simbolico della marcia".

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