Coach Nicola Brienza e Salvatore Parrillo al Casnati di Como

Coach Brienza e Parrillo hanno tenuto una lezione agli studenti del Casnati sui valori che lo sport può insegnare ai più giovani.

Coach Nicola Brienza e Salvatore Parrillo al Casnati di Como
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Ieri mattina, martedì 19 marzo, presso il Centro Studi Casnati di Como, coach Nicola Brienza e Salvatore Parrillo hanno tenuto una lezione agli studenti del Liceo Scientifico Sportivo sui valori che la pallacanestro – e lo sport in generale – può insegnare ai più giovani nel corso della propria vita.

Coach Nicola Brienza e Salvatore Parrillo al Casnati di Como

Valori legati al sacrificio, alla coesione e allo spirito di squadra. Una mattinata all’insegna dell’inclusione che, oltre ai ragazzi della prima e della terza superiore del liceo comasco, ha visto protagonisti anche alcuni ragazzi con disabilità della Polisportiva Senna.

"A voi ragazzi dico di praticare sport - ha suggerito coach Brienza ai giovani studenti comaschi - per creare anche delle amicizie molto forti che, e lo dico per esperienza, vi rimarranno sicuramente nel corso del tempo. Noi siamo dei professionisti per cui, per forza di cose, siamo obbligati ad unire il nostro percorso all’interno della pallacanestro sia a livello sociale che, ovviamente, a livello agonistico. Come squadra dobbiamo provare a vincere le partite per rendere contenti sponsor, tifosi e tutte le persone chi vivono attorno all’ambiente della Pallacanestro Cantù. Poi, certo, nello sport il momento di aggregazione è fondamentale, così come lo è anche la comunicazione, sia in campo che fuori. Il mio compito è quello di cercare di far rendere al meglio le qualità di tutti, trovando il modo di stare sempre insieme, per creare un collante. Se si fa squadra in campo e fuori è più facile raggiungere i propri obiettivi. Se, invece, hai delle individualità ma non hai il gioco di squadra e la collaborazione di tutti, alla lunga allora farai fatica a raggiungere dei risultati. Il gruppo non può nascere se ognuno non è consapevole del proprio ruolo. E, cosa importante, tutti devono accettarlo. Questo poi è fondamentale per il risultato finale" ha concluso il tecnico canturino.

Nel corso della mattinata ha poi avuto un ruolo principale anche Patrizio Passeri, dirigente responsabile settore basket Special di Polisportiva Senna, il quale ha elogiato il grande lavoro svolto da Brienza e le grandi qualità di Parrillo:

"A proposito di saper fare squadra, in questo Nicola ha sicuramente dei meriti importanti, è riuscito ad andare oltre ai tanti problemi extracampo del passato. In questi mesi ha saputo come tenere unita una squadra in difficoltà. E Parrillo idem, è un trascinatore. Ha qualità enormi, sa cosa vuol dire sacrificarsi per i compagni e per la squadra. Magari segna poco ma credetemi che l’avversario, con lui in difesa, finisce la partita davvero allo stremo delle forze, facendo una gran fatica a far canestro. All’interno di una squadra ci vuole lo spirito di sacrificio e in questo Salvatore non è secondo a nessuno, ha una forza di volontà incredibile. È un po’ quello che serve anche nel mondo della disabilità, con ragazzi che rispetto ad un loro coetaneo normodotato hanno molti più ostacoli da superare. Per questo – ha chiuso Passeri - la coesione di un gruppo e l’inclusione diventa fondamentale".

A fine incontro, prima di spostarsi tutti dall’aula magna alla palestra, si è espresso anche Parrillo, che ha così raccontato la propria esperienza:

"Ho iniziato ad avvicinarmi allo sport ed in particolare al basket intorno ai 12-13 anni grazie a mio padre, che ha sempre fatto l’allenatore e che ho sempre seguito in palestra con grande piacere. Mi piaceva moltissimo l’ambiente, mi divertivo e provavo delle sensazioni positive. Nel corso del tempo ho avuto l’occasione e la fortuna di poter praticare pallacanestro sia per lavoro che per piacere. Poi, tutti vorrebbero giocare 40 minuti e segnare 30 punti ma prima di ogni cosa è necessario sacrificarsi per la squadra" ha concluso Parrillo.

La mattinata, dopo alcuni premi messi in palio da Pallacanestro Cantù, è terminata con la consueta sessione di autografi e con le tradizionali foto di rito che hanno reso l’appuntamento ancor più speciale.

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